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Unioni civili, No a mediazioni con gli omofobi. Dialogo con la società reale. Il comunicato stampa

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Unioni Civili Romadi Gaiaitalia.com

 

 

 

 

 

“Stiamo assistendo in questi giorni ad una pericolosa deriva di disinformazione che contrappone i diritti civili alla famiglia eterosessuale “tradizionale”. Si tirano in ballo questioni completamente estranee alla proposta Cirinnà quali la gestazione per altri, con l’unico obiettivo di boicottare una legge che riguarda il futuro di decine di migliaia di coppie, con e senza figli. A chi ci chiede di “mediare” o di inserire inasprimenti delle pene sulla GPA, rispondiamo che è assurdo dar seguito a simili mistificazioni e trasformare una legge che garantisce diritti in una legge che pone dei divieti di natura penale. Ci aspettiamo che la politica scelga il dialogo con la società reale, non con gli integralisti del “family day”, dove si specula sul pregiudizio e la menzogna per negare i diritti. Bisogna dare risposte ad una società che cambia: la proposta Cirinnà è il minimo per iniziare a riconoscere finalmente i diritti delle coppie omosessuali, i diritti dei bambini delle famiglie omogenitoriali e i diritti di tutte le coppie conviventi. Va infine ricordato che la proposta Cirinnà riconosce anche le convivenze di fatto, istituendo per la prima volta una forma di tutela di base distinta dal matrimonio”, così recita il comunicato stampa giunto alla nostra redazione a firma Imma Battaglia, Presidente Onorario DiGayProject, Rosario Coco, Presidente Anddos-Gaynet Roma, Maria Laura Annibali, Presidente DiGayProject, Adriano Bartolucci Proietti, Presidente Nazionale Gaycs.

 

“Per questo motivo”, continua il comunicato, “saremo in piazza a Roma, al Pantheon giorno 23 gennaio alle 15:00 e in presidio al Senato dal giorno 28, per contribuire ad una mobilitazione che vedrà oltre 80 piazze italiane muoversi al motto di “Svegliati Italia, è ora di essere civili”. Sarà una manifestazione di laicità in cui bisognerà portare temi e problemi che questo governo deve ancora affrontare, come le politiche contro le discriminazioni, la strategia nazionale LGBT di recente interrotta, la delega alle pari opportunità ancora vacante. Da sabato, quindi, inizia per noi un percorso che dovrà portarci al di là di questa legge, verso un futuro di libertà, diritti e inclusione sociale”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(21 gennaio 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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