di Giancarlo Grassi
Mariano Rajoy, primo ministro uscente e morente, sta facendo il tradizionale giro di consultazioni post-elettorali con il rischio di non riuscire a formare un governo nemmeno appellandosi alla CEE dei cui ordini è devoto esecutore. Mentre il PSOE con il suo segretario Sánchez tira fuori tutto il suo savoir-faire istituzionale il leader di Podemos, Pablo Iglesias, pare abbia detto con chiarezza a Rajoy che per “nessunissima ragione” (“ní por activa ní por pasiva”) permetterà la nascita di un governo nuovamente guidato dal Partito Popolare vaticinando una possibile coalizione a tre, ma senza fare nomi. Iglesias è un leader politico che cambia idea con la stessa facilità con cui Grillo si inventa una bufala.E poi deve fare i conti con Ciudadanos, che ha preso più voti di lui.
Se oggi è contro il PP domani potrebbero essere i Socialisti il suo obbiettivo.
La situazione politica spagnola resta confusa tra i proclami del PP e la guerra intestina dentro i Socialisti che ricorda un po’ quella in seno alla Sinistra del nostro paese.
(28 dicembre 2015)
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