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#Visioni di Mila Mercadante: “Non venite in Danimarca” e se sì dateci i vostri beni

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Copenaghendi Mila Mercadante  twitter@mila56170236

 

 

 

 

L’ultimo post del 2015 lo dedico al governo danese: tra tutte le nefandezze di cui ci siamo macchiati in Europa negli ultimi anni per tentare di gestire i flussi migratori, l’idea che la Danimarca ha partorito è in assoluto la peggiore, perché è una deformazione grottesca del bisogno di proteggersi che nasconde la vertigine di un precipizio.

 

In Libia sono stati pubblicati sui giornali degli avvisi dedicati a chi volesse partire: si dichiara che l’assistenza gratuita sarà dimezzata, e più esplicitamente si comunica “Non venite in Danimarca”. Non può essere sfuggita a nessuno la notizia che il ministro per l’integrazione della Danimarca – che è un paese fondato sui princìpi dell’universalismo, invidiabile per quanto ci si vive bene – ha deciso che in gennaio dovrà entrare in vigore una legge per la confisca dei beni di valore che i migranti avessero eventualmente portato con sé nella fuga. La polizia avrà facoltà di valutare e requisire oggetti ritenuti sufficientemente costosi. All’atto della perquisizione le fedi nuziali, gli orologi e i telefonini non verranno sequestrati, bontà loro. Il provvedimento – pare – non riguarderà soltanto i nuovi arrivati ma anche coloro che già sono stati accolti nel Paese e che lì vivono stabilmente.

 

Dice il ministro Stoejberg che questa legge servirà a garantire ai migranti la sussistenza, permettendo loro di usufruire di sussidi e aiuti governativi senza gravare sulla comunità. Stoejberg dice anche che non c’è niente di cui scandalizzarsi, visto che ai disoccupati danesi viene riservato un trattamento simile: se rinunciano spontaneamente agli averi che superano il valore di 1300 euro hanno diritto all’assistenza gratuita. Non è esatto paragonare le due cose, sia per quel che riguarda le garanzie offerte ai disoccupati danesi (tra le migliori in Europa), sia per ragioni strettamente umanitarie: si può commisurare la situazione esistenziale di un cittadino europeo a quella di chi è scappato dal proprio paese perdendo tutto e sopportando soprusi, violenze, dolori inenarrabili, viaggi rischiosissimi e disperati che non sono determinati da una scelta tra varie opzioni e che hanno il sapore di un’auto-deportazione? Il governo danese non sarà mica composto da macchine burocratiche!

 

Tante voci di dissenso si sono levate in tutta Europa, ma pare che il Parlamento danese voglia assolutamente approvare il decreto scippa-gioielli. Per giustificare l’ingiustificabile qualcuno ritiene che il governo – più che altro – miri a dissuadere i migranti dall’insediarsi in Danimarca: in poche parole si fa solo finta di essere nazisti per spingere i profughi a chiedere asilo altrove. Se la durezza adottata dovesse sortire i risultati sperati ci saranno presto altri Stati europei che prenderanno spunto da Hitler e da Mussolini per tenere lontani i profughi. Senza cattiveria, s’intende.

 

Quando ci hanno parlato del nazifascismo e quando abbiamo letto sui libri cosa accadde in quel buco nero che è il nostro passato siamo rimasti tutti affranti, orripilati. Adesso nessuno può dire che stia accadendo qualcosa di simile, nessuno in cuor suo crede possibile che una sorta di imitazione in salsa rosa di certe brutture si stia svolgendo giorno dopo giorno, anno dopo anno sotto i nostri occhi. In Europa il nazismo non esiste, non esistono dittature, dunque ciò che succede non è neanche la pantomima sciacquata di ciò che è stato. Abbiamo le prove: non è una prova rincuorante il fatto che la stampa e i governanti s’indignino sempre di fronte a certe scene che rievocano gli anni della follia? E non è una prova rassicurante il fatto che i gruppetti di neonazi che si aggirano nel continente coi loro inquietanti simboli e i loro squallidi slogan vengano prontamente stigmatizzati, isolati, additati, arrestati? Siamo in una botte di ferro, siamo il cuore della democrazia. Se ci giungono notizie di atti o provvedimenti che lì per lì possono sembrare storture antidemocratiche oppure violazioni gravissime dei diritti umani bisogna che ragioniamo con equilibrio allontanando dalla mente idee acrobatiche. Non c’è nessun segnale allarmante.

 

Buon Natale e buon anno a tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(24 dicembre 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

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