di Vittorio Lussana twitter@vittoriolussana
Approfitto dello spazio gentilmente concessomi dalla presente rubrica per augurare felici e serene festività a tutti gli amici e lettori di gaiaitalia.com. Amici e lettori che, durante questo primo anno di collaborazione, ho molto apprezzato per ‘piglio’ civile e per il calore che, in più occasioni, hanno saputo dimostrarmi, nonostante il sottoscritto provenga, per questioni assai lunghe da spiegare, da una ‘famiglia’ culturale piuttosto ‘distante’. In ogni caso, quello che sta andando a concludersi è stato un anno entusiasmante, che mi ha dato modo di scoprire un mondo di persone colte, che si stanno battendo con coraggio sulle frontiere più avanzate della società, al fine di trasformarla e renderla più aperta, dinamica e moderna. Può darsi che si tratti di un giudizio alquanto romantico, che si richiama ai ‘magnifici straccioni’ con cui il maggiore Lawrence conquistò Damasco, oppure all’improvvisata ‘soldatesca’ insieme alla quale Bonaparte riuscì a vincere, incredibilmente, la sua campagna d’Italia. Ma, in generale, sono proprio i gruppi come questi a fare la Storia, poiché s’incaricano, da minoranze organizzate, di provocare gli ‘scossoni’ necessari a favorire un’evoluzione sociale in grado di abbattere molte barriere e ingiustizie. Sono sempre le minoranze a ottenere le conquiste più difficili e preziose: non per utopismo, bensì per orgoglio e ostinazione. Il movimento è tutto, il fine è nulla: non appena si raggiunge un traguardo ce n’è già un altro da raggiungere e conquistare. La libertà del singolo individuo non può ritenersi ‘sganciata’ da una visione complessiva di principio: in questo, l’intera sinistra italiana, pur con tutte le sue divisioni, diatribe, odi e complicazioni, mantiene una propria superiorità filosofica, etica, culturale e morale. Si tratta di una forma di ‘presunzione’ che reclamo in senso assoluto, di cui tutti quanti dovremmo esserne ben consapevoli, poiché ci stiamo confrontando contro rozzi assolutismi pseudodemocratici. Persino Licio Gelli, dipartito in questi giorni (una delle notizie ‘migliori’ del 2015, da festeggiare come una vittoria della nostra rappresentativa nazionale agli europei o ai mondiali) ebbe la faccia ‘tosta’ d’intitolare il programma politico della propria Loggia di golpisti: ‘Piano di rinascita democratica’. Come si può facilmente comprendere, in questo Paese esiste un coacervo di forze qualunquiste ed egoiste, in certi casi addirittura ‘grottesche’ che, per dirla con le parole della cara amica Roberta Tatafiore “hanno pure il coraggio di definirsi ‘moderate’…”. Tutta gente che le iniezioni dovrebbe farsele in faccia. E qualcuno di loro già lo sta facendo, non solo metaforicamente. Ma noi abbiamo pazienza e possiamo attendere, con calma e sangue freddo, che rimbambiti e vecchi ‘bavosi’ poco a poco tolgano il disturbo, per poterci recare un bel giorno, tutti quanti insieme, a sputare sulle loro tombe: quello sarà il giorno preciso in cui la ‘nostra’ rivoluzione laica, libertaria e democratica, s’imporrà definitivamente, seppellendo coloro che hanno rallentato un pieno, graduale ed effettivo progresso civile del nostro popolo. Buone feste a tutti.
(17 dicembre 2015)
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