di Gaiaitalia.com
Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli ha scritto una lettera aperta a tutte le associazioni LGBT che ha fatto pervenire alla nostra redazionee che pubblichiamo intergralmente a beneneficio dei nostri lettori.
Eccolo di seguito.
Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli invita tutte le Associazioni LGBTQI italiane, in primis quelle nazionali, a una riflessione collettiva per intraprendere una strada comune, con una strategia condivisa e significativa rispetto alla stasi attuale e infine a ideare e realizzare delle azioni concrete. Il nostro Movimento è riuscito in passato a dare di sé una immagine forte e coesa, nonostante le difficoltà e le giuste differenze, in momenti forti e significativi, con azioni di massa, come i Pride di maggior successo o con azioni influenti come il supporto a iniziative giudiziarie o rivoluzioni di pensiero e cultura, anche se non sempre ne ha saputo poi raccogliere i frutti.
Riteniamo che riutilizzare oggi lo strumento degli Stati Generali, o qualcosa di analogo, possa essere vincente, come il passato insegna; lanciamo dunque l’idea di un incontro a Roma a gennaio, convinti che la consapevolezza collettiva sia quella della necessità di fare fronte comune e mettere in campo le varie forze ed energie, soprattutto, lo ribadiamo, quelle delle maggiori realtà.
Ci supporta anche la vicenda della manifestazione appena conclusa a Roma che ha raccolto l’entusiasmo e la partecipazione di attivisti carichi e volenterosi, ma in un numero purtroppo esiguo rispetto alle necessità attuali e alla formula della “Marcia dei diritti”. Le perplessità rispetto a modalità, contenuti, strategia, coinvolgimento e contenuti di tale iniziativa sono quelle che hanno spinto il Circolo Mario Mieli a non aderire, ma anche a non esprimere, ufficialmente e prima dell’evento, alcuna osservazione e critica per evitare di danneggiare una iniziativa che coinvolge tutta la comunità, data l’evidente fraterna vicinanza ai partecipanti e la sostanziale condivisibilità rispetto a temi così ampi e generali. Non sfugge a nessuno, però, che qualunque azione rivendicativa e di visibilità, rispetto alle classiche rivendicazioni LGBTQI, seppure ovviamente lodevole, quando si organizza principalmente sulla base di emotività e del fare pur di fare, concretizza alla fine una piccola e scarsamente influente partecipazione. Si rischia poi di pagare anche un po’ l’ironia di avversari o ostili, nella sottolineatura dei 300 partecipanti quali quelli di una serata di discoteca andata male o dei famosi 300 giovani e forti delle Termopili. E questo non lo meritano i singoli partecipanti, e meno che mai l’intero movimento LGBTQI italiano.
La prevedibilità dell’esito ci ha dolorosamente indotto a non aderire.
Cosa fatta è ormai fatta, ma le energie e le giuste attese di chi c’era, non sono dissimili da quelle che viviamo in tutte le nostre Associazioni e che sentono tutte le persone lgbt italiane, non militanti.
Non resta quindi che riprendere il filo di una collaborazione nazionale, languente da troppo tempo, e ricominciare a fare azioni comuni. In uno spirito totalmente costruttivo, ma con la volontà e il desiderio di raggiungere obbiettivi forti e non velleitari, chiamiamo tutti voi a un incontro, in cui si sia pronti a riflettere con razionalità, passione e capacità strategica.
Attendiamo riscontri, e se, come speriamo, saranno positivi, ci offriamo ad organizzare l’incontro a Roma. Un caro saluto a tutte e tutti.
Firma la lettera aperta il presidente del Circolo Mario Mieli, Mario Colamarino.
(15 dicembre 2015)
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