di Il Capo
Il patetico atteggiamento del presidente dittatore che millanta democrazia e tolleranza, ma è in realtà un ferocissimo teocrata disposto a tutto per il potere, si è fatto ancora più patetico, e pericoloso, dopo l’affaire dell’abbattimento dell’aereo russo reo di avere sorvolato lo spazio aerei turco dalla Siria.
L’ultima boutade sulla pericolosissima, questione Erdogan l’ha detta poche ore dopo avere fatto arrestare direttore e capiredattori dell’ennesimo giornale di opposizione, perché la libertà di stampa è una cosa troppo seria per lasciarla in vita, che ne hanno scritte di tutti i colori sulla sua dissennatezza e denuncia le forze russe che “Non starebbero bombardando l’Isis, ma i turcomanni in territorio siriano”. Che è esattamente ciò che invece fanno le forze aeree turche che raccontano di bombardare l’Isis (3 attacchi negli ultimi mesi) ed invece bombardano i Curdi (alcune centinaia di attacchi). Erdogan, un poveraccio incapace di uscire dalla spirale islamista nella quale si è cacciato, vuole uscire dal disastro dello scontro Turchia-Russia, ma lo fa nel modo sbagliato mentre Putin, che è uomo che non scherza affatto, ha già iniziato le rappresaglie nei confronti delle imprese turche in Russia, con rigidissimi controlli alle aziende e alle dogane, costringendo addirittura alcune di queste a sospendere le loro attività o tagliando i loro rifornimenti fermando i camion con le merci provenienti dalla Turchia lungo i confini, come conferma Al Jazeera, controlli che prima dell’abbattimento dell’aereo russo venivano effettuati molto blandamente.
Ora Erdogan lancia gomene e propone incontri, mentre Putin lo lascia sulla graticola. Solo uno scellerato poteva rompere il fronte anti-terrorismo in questo modo lamentandosi alle stesso tempo con l’emittente France24 di “avere provato a telefonare a Putin che non mi ha risposto” dichiarazione che trova un’immediata risposta da parte del leader russo: “Niente incontri se non si scusano”.
La risposta di Erdogan? Quella di un uomo che ha perso la bussola: “La Russia non scherzi col fuoco”. Non ha davvero idea del guaio nel quale si sta cacciando.
(27 novembre 2015)
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