di Gaiaitalia.com
La notizia ha fatto il giro di tutti i quotidiani, perché Bergoglio va di moda e soprattutto permette di evidenziare la differenza tra quella chiesa che a parole professa (a fatti un po’ meno) e quelli che a parole e a fatti i suoi avversari conservatori e ciellini vogliono mantenere. E’ curioso che proprio su un treno un intollerante pretonzolo ciellino, che viene dalla patria di tutte le intolleranze, l’Emilia Romagna, l’Arcivescovo di Ferrara, si sia augurato un “miracolo della Madonna” che tolga di mezzo Bergoglio e gli faccia fare “la fine dell’altro Pontefice”. Tanta bontà e compassione, tanta genuflessione all’infallibilità ed all’autorità papale sono persino commoventi.
L’arcivescovo di Ferrara, Luigi Negri, è punto di riferimento di Comunione e Liberazione, contestò la magistratura (perché i ciellini tutto possono) quando incriminò Berlusconi per il caso Ruby. Il presule è inignatissimo per le recenti nomine di Bergoglio di due preti di strada, gli ora vescovi Matteo Zuppi (“gli farò vedere i sorci verdi”) e Corrado Lorefice, nomine che Negri definisce “inaccettabili” perché le scelte del papa sono inappellabile per la volagre plebe credente, ma attaccabilissime per le gerarchie, soprattutto quando vanno contro gli interessi di qualcuno. Di Lorefice poi, che ha addirittura avuto l’ardire di scrivere un libro sui poveri, e di ispirarsi a Dossetti che ha “distrutto la Chiesa italiana”, negri va giù pesante a parole, perché a Palermo può poco.
Il Fatto Quotidiano, che riporta la notizia con gustosa arguzia, scrive di aver provato a contattare l’arcivescovo Negri per chiedere se volesse precisare le sue parole. “Sì, credo fosse su quel treno il 28 ottobre”, ha spiegato il suo portavoce don Massimo Manservigi ascoltando le frasi di Negri che gli avevamo ripetuto. “Ma adesso (ore 21:30, ndr) monsignore sta tenendo una conferenza all’università e non è possibile contattarlo”. Il quotidiano di Marco Travaglio riporta poi anche la replica del presule raggiunto dal direttore della Nuova Ferrara Stefano Scansani dopo la messa del 25 novembre. L’arcivescovo ha detto che reagirà all’articolo nelle prossime ore e ha aggiunto: “Qualcuno ha registrato? Questo nuovo episodio spiega tutto l’odio teologico contro la Chiesa”.
Perché l’odio viene sempre dagli altri.
(26 novembre 2015)
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