di Gaiaitalia.com
Accusato di avere propagandato la “blasfemia” e una cultura contraria “ai valori dell’Islam” il poeta ed artista 35enne Ashraf Fayadh è stato condannato a morte il 19 novembre scorso da un tribunale saudita.
L’uomo, che non ha avuto a disposizione un avvocato, è stato accusato di aver rinunciato all’Islam, di propaganda pro ateismo e di avere i capelli lunghi e foto di donne sul suo smartphone. Fayadh ha ora trenta giorni di tempo per appellarsi contro la sua condanna a morte anche se l’Arabia Saudita non è stato che brilli per permettere legittima difesa ai suoi cittadini.
(23 novembre 2015)
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