di Giancarlo Grassi
Insomma pare proprio che Ignazio Marino abbia deciso di mettere il Pd romano, inconcludente e cialtrone, con le spalle al muro ritirando le dimissioni e chiedendo di essere sfiduciato dalla sua giunta. In perfetto stile Politburo si narra che Orfini abbia radunato i 19 consiglieri del Partito Democratico chiedendo loro, tentando di imporre dicono i maligni, le dimissioni forzate via sfiducia in aula del Sindaco dimissionario che ritirerà quelle presentate spontaneamente pare il 2 novembre, ultimo giorno utile (un genio!). Pare altresì che i suoi gli abbiano risposto “Niet!” adducendo motivazioni che l’onnipotente Orfini, già ex leader dei Giovani Turchi fortemente esposto nel suo ruolo di commissario del Pd romano, non deve aver preso molto bene. Si tratta infatti di valutazioni politiche relative al fatto che andare alle elezioni con Ignazio Marino sfiduciato che si presenta con una sua lista (che parte da una base di almeno il 10% dei voti), e sfiduciare Marino dopo che 50mila firme sono state raccolte per farlo retrocedere dalla sua decisione di dimettersi , con questi cinquantamila che saranno sotto il Campidoglio il 25 ottobre per sostenere Marino, potrebbe anche essere un suicidio.
Pare anche che qualcuno abbia ricordato ad Orfini che con un lista Marino in campo si perde Roma e poi glielo racconti lui a Matteo Renzi che ha perso Roma.
Considerando quindi che lo scandalo degli scontrini montato per far saltare in aria il Sindaco si è rivelata un problema per Orfini stesso, che dalla poltrona del Campidoglio pare che i consiglieri Pd non se ne vogliano andare, che dei diktat di Orfini non gliene frega niente a nessuno, che Ignazio Marino non ha nessuna intenzioni di togliersi dai piedi anzi è più arzillo che mai, che la Procura non lo ha indagato, e pare che non lo indagherà; considerando che anche se fosse indagato non dovrebbe dimettersi perché in Italia esiste la presunzione di innocenza, come confermato dal premier Renzi da Lilli Gruber lo scorso 21 ottobre, considerando che Marino ha ancora il sostegno di una parte consisente di romani che lo hanno votato e lì lo vogliono, considerando che questa caciara immonda ha ingrossato ulteriormente il gruppone di persone che dichiarano che a votare non c’andranno (sono il 50%), ad Orfini resta poco da ballare.
Considerando poi che si vuole far pagare a Marino di aver messo le mani dove non doveva, di voler fare pulizia e di voler vivere in una città dove non governano certe mafie, forse ad Orfini un salto di qualità viene anche bene.
(22 ottobre 2015)
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