di Ahmed Naouali
Il partito islamista del Primo Ministro Abdelilah Benkirane, Justice et Développement (PJD) – Giustizia e Sviluppo [sic] – ha vinto le elezioni regionali che si sono tenute in Marocco los corso venerdì 4 settembre aggiudicando 174 dei 678 seggi disponibili e riportando un considerevole successo anche alle comunali, dove è ora il terzo partito del Marocco.
Alle prime elezioni regionali a suffragio universale della storia marocchina, il partito dell’attuale primo ministro, ferocemente conservatore a discapito del nome della formazione politica che presume di modernità e, per l’appunto, sviluppo, ha vinto in cinque regioni su 12, aggiudicandosi le più popolose: Casablanca, Rabat e Fèz.
All’opposizione di Authenticité et modernité (PAM, partito liberale attualmente all’opposizione) sono andati 132 seggi ed il 19,4% dei voit, contro il 25,6% degli Islamisti. Proprio ai sostenitori del governo dell’Islamista Abdelilah Benkirane si devono i rigurgiti intolleranti che hanno caratterizzato alcuni recenti episodi di cronaca che hanno fatto il giro del mondo: dal processo alle due ragazze con la gonna troppo corta, finito poi con l’assoluzione delle due giovani, all’attacco “antigay” ad un uomo che non era gay che è stato massacrato di botte.
L’affluenza alle urne è stata del 56,3%.