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Attivi! di Tito Gaudio: “Oltre Casamonica: la verità sulle persone rom”

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Rom Manifestazione Romadi Tito Gaudio  twitter@Tito_Gaudio

 

 

 

Si è parlato molto in questi giorni della vicenda del funerale di Vittorio Casamonica e dei relativi responsabili. C’è chi critica il sindaco di Roma Ignazio Marino, chi il ministro dell’Interno Angelino Alfano, chi la Prefettura o la Questura, chi infine se la prende con la Chiesa cattolica che ancora permette funerali del genere nei suoi luoghi di culto. Altri, una minoranza, ma comunque troppi, hanno approfittato di questa occasione per attaccare le persone Rom: sui siti di informazione e sui social network si sono sprecati i commenti di italiani e italiane contro quella che è considerata l’etnia della famiglia Casamonica. In realtà, se vogliamo essere precisi, questa famiglia è sinti, non rom. In ogni caso questa vicenda ha rinforzato l’opinione (errata) secondo cui le persone rom e sinti sarebbero tutte criminali, ladre o mafiose. Purtroppo questa e molte altre falsità sulla popolazione rom sono diffuse proprio da quei politici che dovrebbero promuovere il benessere di tutti e tutte, comprese le persone rom e sinti. Il risultato è che il popolo italiano è uno dei popoli d’Europa che più odia queste persone. Il disprezzo verso di loro è maggiore in Italia che in Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e Grecia. Nel 2014 ben l’85% degli italiani e delle italiane considerava rom e sinti in modo negativo (http://www.pewglobal.org/2014/05/12/chapter-4-views-of-roma-muslims-jews/). Ma quello che si dice su queste persone è vero?

 

Alcuni parlano delle persone rom come se avessero invaso l’Italia. In realtà nel nostro paese vivono meno di 180 mila rom, un numero inferiore a quello degli abitanti del comune di Padova. Senza contare che in Italia ci sono meno rom che in altri paesi europei. Nonostante siano una piccola minoranza, molti italiani e molte italiane vorrebbero cacciare le persone rom dal Paese, pensando che siano straniere. In realtà la maggior parte della popolazione rom e sinti vive in Italia da molti decenni o addirittura da secoli. La maggior parte ha la cittadinanza italiana, vota in Italia, può candidarsi alle elezioni italiane, va a scuola e lavora in Italia, conosce la lingua italiana. Inoltre coloro che provengono dall’estero di solito hanno la cittadinanza di paesi dell’Unione Europea, come Romania, Bulgaria e Ungheria; di conseguenza hanno il diritto e la libertà di vivere in Italia.

 

Ma se anche queste persone potessero essere cacciate dall’Italia, per quale motivo dovremmo farlo? Non c’è nessun motivo per farlo! La leggenda secondo cui queste persone siano tutte ladre e criminali non è un valido motivo né per volerle espellere dal Paese né per odiarle. Infatti, aldilà di stupide generalizzazioni che dovremmo sempre evitare, non esiste nessuna statistica secondo cui la criminalità sarebbe più diffusa tra la popolazione rom e sinti. Anche la leggenda secondo cui le donne rom rapirebbero i bambini e le bambine nascondendoli sotto la gonna è chiaramente falsa, anche se molto diffusa. Tutti i presunti casi di rapimento di minori da parte di persone rom di questi anni si sono dimostrati infondati o sono stati smentiti dalle stesse Istituzioni.

 

Anche la leggenda secondo cui rom e sinti sarebbero ancora nomadi è falsa: ormai quasi il 99% di loro vive in modo stanziale. La stragrande maggioranza vive in case private, esattamente come chi non è rom. Solo una minoranza vive nei campi rom. Infine un’altra leggenda diffusa è che queste persone godrebbero di diritti loro riservati o di veri e propri privilegi. Anche questo è falso: non esiste nessuna legge che dia a rom e sinti diritti “speciali” o privilegi. Anzi, la realtà è che a molti di loro vengono negati i diritti elementari che le altre persone invece hanno, come il diritto al lavoro, il diritto all’istruzione e il diritto alla salute. La popolazione rom e sinti spesso subisce discriminazioni nei luoghi di lavoro, nella ricerca del lavoro, nella sanità, negli uffici pubblici, nelle scuole. A questo si aggiunge l’enorme problema della povertà, che colpisce soprattutto chi vive nei campi rom. E’ un circolo vizioso: le discriminazioni e l’esclusione sociale aumentano la povertà e la disoccupazione; a loro volta la povertà e la disoccupazione aumentano le discriminazioni e l’esclusione sociale.

 

Se i nostri politici e le nostre politiche vogliono veramente fare ciò per cui sono stati eletti, cioè migliorare la vita di tutti e tutte, hanno l’obbligo morale di non alimentare l’odio verso queste e altre minoranze, ma anzi di diffondere la verità sempre e comunque, anche a costo di perdere qualche voto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(26 agosto 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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