di Paolo M. Minciotti
Secondo un articolo pubblicato da CBS che fa riferimento ad uno studio danese, i maschi omosessuali sposati vivono più a lungo, in accordo con una tradizione di studi di almeno un secolo che afferma la maggiore longevità delle persone sposate rispetto ai single ed ai divorziati.
Lo studio è stato pubblicato dall’International Journal of Epidemiology, e si riferisce alla popolazione danese, prendendo in considerazione 6.5 milioni di abitanti adulti del Regno, dal 1982 al 2011 dal quale si evince che la percentuale di mortalità tra i maschi omosessuali ha subito un calo dal 1996, sette anni dopo la legalizzazione del matrimonio egualitario in Danimarca (1989), ed è oggi più bassa che tra gli uomini eterosessuali divorziati o single. “Tra gli uomini danesi” afferma un articolo della rivista Live Science, “è più pericoloso essere single che essere sposati in una coppia dello stesso sesso”.
- Il matrimonio riduce i rischi di attacchi cardiaci, secondo uno studio;
- Il matrimonio porta le donne a sviluppare una tendenza all’alcolismo.
Uomini e donne eterosessuali uniti in matrimonio hanno il tasso più basso di mortalità che la ricerca attribuisce alla tranquillità economica, cura della salute, spporto sociale e fattori similari. Tra gli uomini eterosessuali divorziati (anche se risposati) la mortalità sale fino al 27%.
Al contrario degli uomini, la ricerca afferma che le donne lesbiche unite in matrimonio patiscono una maggiore percentuale di decessi rispetto alle coppie eterosessuali o di maschi omosessuali. I ricercatori ritengono esista un fattore di rischio del 60% superiore di cancro nelle donne lesbiche e una più spiccata tendenza al suicidio, anche se le ragioni non vengono spiegate ed il rischio che la ricerca possa apparire sessista è più che reale. Di fatto dall’anno 2000 “le donne lesbiche unite in matrimonio egualitario hanno avuto una mortalità del 90% superiore rispetto alle donne eterosessuali sposate”, afferma la già citata ricerca su Live Science. che evidenzia come sia “cruciale” comprendere le ragioni per cui all’interno del gruppo sociale citato esistano disagi tali da portare al suicidio con molta più frequenza.
(24 agosto 2015)
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