di Filomena Filippetti
La finale dei 100 metri ai Campionati del Mondo di atletica leggera in corso a Pechino è iniziata ieri pomeriggio quando Justin Gatlin dai piedi di balsa e Usain Bolt, principe della specialità e detentore del titolo (lo ha vinto nel 2009, 2013 e 2015, nel 2011 nessuno poteva toglierglielo, ma venne sqalificato per una falsa partenza) avevano corso le batterie e Gatlin era stato più veloce di Usain Bolt.
L’insulso telecronista Bragagna, signore dei neologismi impossibili e delle pronunce improbabili (parla diverse lingue e basterebbe, ma deve fare in modo che il mondo lo sappia) con il suo assistente commentatore Stefano Tilli (non so quanti ricorderanno le sue straordinarie [sic] gesta sui 100 metri piani in ogni agone possibile dai quali tornò sempre a casa a mani vuote, come tanti degli straordinari [sic] campioni di questo paese), hanno iniziato una campagna anti Bolt, insopportabile nei modi, dando Gatlin per vincente. L’antiboltismo è diventato una litania indecente dopo che il fuoriclasse giamaicano ha rischiato di cadere per una ingenuità in semifinale (settimo ai 40 metri, l’ha poi vinta).
Finalmente smentiti – Tilli zittito, del resto ci si chiede cosa ci faccia lì dato che per lui persino l’Italiano è un’alta vetta da scalare – sono riusciti a definire “un Signore” il battuto Gatlin che ha rilasciato un’intervista ad Elisabetta Caporale (che tanto per cambiare non lo capiva) dove recitava il discorso da perdente farcito di finto savoir-vivre che si era imparato a memoria. Per la cronaca Bolt vince in 9″79, Gatlin è secondo in 9″80 ed il canadese De Grasse e lo statunitense Brommel sono terzi con lo stesso tempo di 9″92, identico al millesimo. Perdendo l’ennesima occasione per stare zitto il tristemente solito Tilli aveva commentato un ex equo al millesimo di qualche gara prima come “incredibile ed impossibile”, prontamente smentito dai fatti. Viva la Rai.
Tante belle gare: il lancio del martello vede la vittoria del polacco Fajdek con 80,88. Argento per Dilshod Nazarov (Tagikistan, 78,55) e bronzo ancora alla Polonia con Wojciech Nowicki (anche lui 78,55). Il lancio del peso, appassionante, vede la vittoria dello statunitense Junkers con un lancio di 21,93 davanti al tedesco David Storl (21,74) e al giamaicano O’Dayne Richards, sorprendente!, con 21,69.
L’eptathlon ritrova una magnifica Jessica Ennis-Hill olimpionica a Londra, che torna sul tetto del mondo davanti alla canadese Brianne Theisen-Eaton ed alla lettone Laura Ikauniece-Admidina.
(23 agosto 2015)
©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)