di Paolo M. Minciotti
“Sembrava” gay, così lo hanno attaccato in gruppo e quasi massacrato soltanto perché il suo abbigliamento non corrispondeva alla sua supposta “appartenenza di genere”. Un mob di alcuni giovinastri ha assaltato e pestato un uomo per questa semplicissima ragione, lo scorso 29 giugno a Fez. Il ministero degli Interni ha prima accusato l’uomo di averli “provocati” (l’imbecillità di certi politici lascia attoniti!) salvo poi condannare l’attacco. L’uomo, le cui generalità non ci sono note, è stato salvato da un poliziotto e da alcuni giovani del posto (di seguito il video dell’attacco)
Due appartenenti al gruppo di assalitori sono stati arrestati e condannati a quattro mesi ed al pagamento di una multa di 500 dirham (circa 50 euro). Dallo scorso febbraio sono state una trentina le persone arrestate in Marocco per omosessualità (proibita dalla legge e punita con pene fino a 3 anni di carcere), mentre in tutto il paese crescono le manifestazioni d’intolleranza nei confronti di chi viene etichettato come omosessuale senza necessariamente esserlo e contro le donne che manifestano il loro desiderio di “modernità” in modo ritenuto “sfacciato”.
(18 agosto 2015)
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