di Il Capo
Ha abbandonato le discussioni con l’Unione Europea per abbracciare un Referendum ridicolo che ha fatto gridare al miracolo tutti i paladini della libertà da Social, che sono quelle persone che si sentono libere di insultare e dire la loro, qualsiasi “loro” sia, su Facebook e Twitter, inneggiando ogni tre giorni al nuovo paladino delle libertà, chiunque sia, capace di dire un “No”, perché per l’Italiota dire “No” è il trionfo dell’affermazione di sé. Tutti dittatori in pectore, basta osservarne la grande ragionevolezza e rispetto per l’altrui opinione.
Deificato dai vari aderenti a Sel, alle nuove creature politiche delle tre grazie Civati-Fassina-Vendola in rigoroso ordine alfabetico, Tsipras ha portata alla vittoria il “No” alle misure dell’UE ed al piano dei creditori, facendo votare dal parlamento greco un nuovo piano, più pesante, subito dopo la vittoria del “No” che avrebbe dovuto sancire la definitiva liberazione dal giogo della malvagia Troika, la libertà dai creditori, il “Non pago un centesimo”. Insomma una sceneggiata greca che più greca non si può, mentre i signori della Sinistra e del No italiani, gongolavano per la vittoria del popolo [sic].
Purtroppo ci sembra che ora stiano zitti e non capiamo come mai: non è lo stesso Tsipras eletto a semidio nei giorni scorsi quello che si è calato le braghe e ha detto sì, sacrificando il suo ministro [sic] delle Finanze e facendo votare dal Parlamento – spaccando la sua Syriza (dicono che Vendola abbia fatto un salto a Medjugorie in vista della prossima cosa di sinistra delle Tre Grazie) – un piano con misure molto similio quasi identiche a quelle bocciate dal suo popolo – il famoso popolo sovrano – al referendum del 5 luglio e che si prevede essere il viatico per un nuovo piano di salvataggio di 74 miliardi di euro (cifra di molto superiore ai 53 e mezzo chiesti da quel genio di Tsipras prima del referendum dei miracoli)? Se è lo stesso dove sono finiti i fans? Grillo? Vendola? Fassina? Toc toc?
Il piano presentato dai Greci è così convincente, pare, che addirittura da Bruxelles sarebbe emerso il giudizio “positivo” dei creditori sulle proposte, possibili basi “per una trattativa” in vista proprio di quel piano di salvataggio da 74 miliardi di cui sopra. FMI e UE sarebbero “favorevolmente sorpresi”, scrive Repubblica, dal documento trasmesso nella notte tra giovedì e venerdì da Atene, contenente misure “molto simili a quelle proposte dalla Commissione” europea a fine giugno e bocciate dagli elettori greci nel referendum di domenica scorsa. Piano che potrebbe evitare l’uscita della Grecia dall’euro.
Ne deriva che: è stato indetto un referendum per chiedere al popolo di bocciare misure che dopo essere state effettivamente bocciate dal popolo, sono state fatte votare dal parlamento che ha così approvato le misure bocciate dal popolo al referendum, o loro copie molto molto simili, misure che hanno trovato l’approvazione di quell’UE meretrice, assassina e succhiasangue, per combattere la quale Tsipras aveva convocato il referendum per il popolo sbugiardato dal Parlamento greco col voto di venerdì 10 luglio, voto voluto da Tsipras, capo del Governo e paladino del popolo.
Coloro che gridavano al trionfo della democrazia ed al genio politico di Tsipras ci spieghino cosa ci siamo persi.
(11 luglio 2015)
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