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Bagnasco: “La Chiesa non denuncia i preti pedofili per tutelare le vittime”. E non si vergogna

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Bagnasco 00di Daniele Santi

 

L’ultima di Bagnasco è che la Chiesa ha una morale: come se gli scandali finanziari, i preti pedofili, lo Ior, gli sprechi del Cardinal Bertone( in linea con i dettami della Bibbia, non era così?), non avessero già convinto i più (a parte gli integralisti del Family Day e coloro che sono cattolici per convenienza politica, che una poltrona val bene fingere una fede), che la morale invece non c’è.

 

Lo dimostra, che la morale non c’è, un arzigogolata dichiarazione del capo della CEI sul “no” alla denuncia dei preti pedofili e dei loro abusi come “tutela” delle vittime, al rispetto ciè della privacy delle vittime, e risponde “a quel che i genitori ritengono meglio per il bene dei proprio figli”, perché Bagnasco sa essendo padre, madre e anche figlio insieme, ciò che è bene pe le vittime di abusi sessuali e le loro famiglie: certo ciò che sarebbe bene è che i preti pedofili non ci fossero e che non esistesse una Chiesa con rappresentanti tanto svergognati da parlare di morale sulle vittime delle porcate dei suoi rappresentanti, ma tant’è.

 

Non pago, Bagnasco, che si sente in diritto di dire qualsiasi cosa parla nuovamente di obbligo morale come “ben più forte” di quello che chiama “obbligo giuridico”, che sarebbe di per sé già un’affermazione che farebbe morire dal ridere se a suffragarla non ci fosse un documento ufficiale della Cei, capo della quale è proprio Bertone, uno bino e trino, altro che misteri della fede, e che afferma che non essendo i presuli “pubblici ufficiali”,  non sono obbligati alla denuncia all’autorità giudiziaria di casi di abusi sessuali nei confronti dei minori che sono di loro conoscenza. Complici, ma delatori mai. Proprio dei santi.

 

Il documento parla solo di un “dovere morale di contribuire al bene comune”, che non contempla denunciare chi fa sesso con un bambino. Questi sono coloro che si ergono a tutori della morale comune in questo paese e che trattano dall’alto al basso coppie di fatto, divorziati, coppie dello stesso sesso, appartenenti ad altre fedi religiose.

 

Difficile resistere alla tentazione di usare un linguaggio da scaricatori di porto per definirli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(10 luglio 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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