di Il Capo
So benissimo di andare a rovistare nel torbido. Le persone omosessuali italiane, giustamente esasperate da un ambiente estremamente ostile, ancorché minoritario, ma è quello al quale più viene data visibilità mediatica per motivi che sono noti, non hanno una gran voglia di essere gentili con chi quotidianamente le attacca con menzogne che in un paese civile, con leggi civili, darebbe il via a cause infinite con risarcimenti milionari. Ma il 28 giugno, malgrado i signori del giorno del familismo cattofascista, ha dato il via alla costruzione di un mondo migliore anche per questi viscidi integralisti della morte altrui per la presunta virtù di pochi.
E dato che si tratta di un merito che difficilmente verrà riconosciuto, ci sono integralisti che chiamano fornicatori coloro che amano una persona dello stesso sesso e sono pronti a metterli a morte con qualsiasi arma, perchè assassinare è meglio che amare.
Si prenda quindi, ognuno di noi, omosessuale o no, persona che ha avuto a cuore da sempre una società davvero inclusiva, dove ognuno avesse pari dignità e pari diritti, il merito di averla costruita sul serio questa società. Imperfetta, certo. Piena di difetti e di ambiguità, certo. Ma ormai diretta verso l’uguaglianza di tutti gli esseri umani, con leggi che si sono evolute con le persone. Con buona pace dello spagnolo schitarrante in una piazza dove entrano, potere della fede, 25 persone a metro quadro.
La forza dell’amore, quello vero, non quello della propaganda dell’argentino in bianco due piedi in una scapa, che è l’amore per la libertà propria e altrui, non sarà mai più, prendiamoci il merito, confuso con la pedofilia, con l’abuso di minori, con i padri della buona famiglia tradizionale che vanno a scoparsi bambine in Thailandia spendendo decine di migliaia di euro, con le perversioni di preti pedofili che raccattano minorenni stranieri, quindi più deboli, per i loro turpi vizi.
Nonostante il loro odio, noi – omosessuali e non – che crediamo in una società inclusiva, li abbiamo sconfitti.
Le loro malefatte, le loro porcate, i loro vizi, il loro essere profondamente marci, nonostante le buona parole perchè solo di buone parole sono capaci, sono sotto gli occhi di tutti. Anche dei disperati che pur di non rinunciare alla fede nell’aldilà che gli hanno raccontato con il lavaggio del cervello non vogliono aprirli, quegli occhi.
Abbiamo vinto e questa vittoria contribuirà, nonostante tutto sembri andare nella direzione contraria, ad un mondo differente. Migliore. Perché quando crescono i sentimenti di amore e giustizia sociale è proprio allora che l’oscurità si manifesta nelle forme più virulente.
Buon 28 giugno a tutte e a tutti.
(28 giugno 2015)
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