di Daniele Santi
Posto che la cristianità non è in grado nemmeno di salvare sé stessa, è sotto gli occhi di tutti, e che si è autoridotta ad un branco sterminato di pecore agli ordini di una gerarchia corrotta, incoerente e medievale, fa sorridere il discorso del politico ai vertici del partito dei bianchi sudafricano (membro della Liberty Church) che offre il suo pregiato verbo dichiarandosi contrario alle idee della stessa Chiesa di cui fa parte (li chiamavano equilibrismi, non sappiamo ora se c’è un aggettivo più appropriato, magari nella sua volgarità).
L’uomo, Mmusi Maimane, non è un pastore qualsiasi della sua sudafricana Liberty Church che riesce ad affermare che “gay e musulmani, in quanto peccatori, posso essere salvati solo dalla Cristianità”, affermazioni non solo impecille, ma pericolosa, è il leader nero del partito dei bianchi sudafricani, quella DA, Alleanza Democratica, che dalla fine dell’apartheid nel Paese si trova all’opposizione, così che il funambolismo verbale di Maimane stupisce assai poco.Quando si ha bisogno di voti si dice tutto ed il contrario di tutto.
In seguito alle polemiche – anche politiche – scatenate da questo suo discorso (tenuto nel 2014), Maimane è apparso in una trasmissione televisiva dove ha invece sostenuto il suo appoggio al matrimonio egualitario, per poi smentirsi subito dopo in un’intervista al quotidiano Business Day affermando che “matrimonio egualitario ed unioni civili” non sarebbero la stessa cosa ponendo l’accento sulal differenza tra i due istituti, quasi che la Costituzione sudafricana sia lettera morta. Quasi che il proclama politico di Maimane abbia un obbiettivo preciso, finirla cioè con l’uguaglianza matrimoniale nel paese, a dispetto delle sue dichiarazioni: “Sono a favore dei diritti LGBT, lo sono sempre stato”.
(24 giugno 2015)
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