di Iosonodio
Insomma anche le Primarie hanno rotto. Quindi basta. E’ quanto dicono i giornali sull’ultima uscita di Matteo Renzi, il premier-segretario che avrebbe dichiarato di voler abolire le primarie, strumento di santissima democraticità fino a pochi mesi fa, difese a spada tratta quando era Bersani con i suoi a volerle abolire, ora – pare – diventate improvvisamente indigeste.
Non ho sentito Renzi dire queste cose con le mie orecchie, quindi di riservo di esprimermi quando le sentirò, ma al di là dello strumento delle primarie, che può essere discusso o no (secondo me un errore clamoroso abolirle, andrebbero abolite le guerre intestine ai partiti, soprattutto a quelli che remano contro le loro stesse maggioranze a suon di correntismi), ci sono alcune domande che mi andrebbe di porre: con tutto il rispetto per l’uomo che sta dietro al politico, ma voi Vladimiro Crisafulli “(Ho 65 anni sono ancora giovane [sic!]…”, lo avreste votato?
Felice Casson a Venezia, voi lo avreste votato?
E’ possibile che in questa società dove esistono uomini e donne di grandissima capacità il maggiore partito della sinistra ed i suoi alleati [sic] si ostinino a ripercorrere strumenti post-post-post-post-sinistroidi che, al contrario di certi meccanismi della destra, quelli legati ad esempio all’uomo forte, non hanno più nessun appeal, superati dalla forza dell’aggregazione movimentista spontanea inaugurata in Italia dal Movimento 5 Stelle?
L’Italia non è più il paese a cui le cose possono essere spiegate, Matteo Renzi non ha più dalla sua l’essere la grande novità del panorama politico italiano. E’ sottoposto alle bordate della sinistra (sinistra? si definiscono sinistra, vi rendete conto?) del suo stesso partito e ciò che vuole fare in poco tempo non gli riesce nemmeno in molto, rimanda troppe cose importanti (Unioni Civili, ad esempio, che gli darebbero un’enorme consenso-fiducia), per le altre (lavoro, salari, crescita zero, scuola) si scontra con sacche di resistenza che azzopperebbero chiunque (Eugenio Scalfari, che più invecchia più si sente dio, diceva di detestare le “pulsioni autoritarie” di Renzi, se fosse veramente quell’uomo “autoritario che Scalfari dice, mettere in campo altri mezzi per zittire i suoi, scusate se mi permetto di contraddire il grande Vecchio), la ripresa c’è, ma gli Italiani non la vedono, le banche rialzano la testa e cominciano a chiedere conto ai clienti, le tasse non calano nonostante i proclami e siamo sempre lì…
Le beghe di partito non interessano più a nessuno. Il Pd ha perso più di quanto non abbia vinto. Questa è la democrazia. Archiviate le amministrative si vada avanti per risanare l’Italia e tranquillizzare gli Italiani. Noi un paese governato dal neofascismo xenofobo di Salvini-Le Pen non lo vogliamo.
Non so se lo vogliano Scalfari e la sinistra Pd. Magari ce lo dicano.
(16 giugno 2015)
©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata