di Paolo M. Minciotti
Un discorso in lingua Wolof dell’orrido presidente del Gambia, il dittatore Yanneh, tradotto dal quotidiano Vice News, ha avuto come focus la dichiarazione roboante che ai gay verrà “tagliata la gola” e che nessun “bianco potrà fermare” la decisione di Yanneh, abilissimo nel conquistarsi i favori economici di alcuni stati arabi e della madre Russia di Putin che vedono nelle sue politiche omofobe e razziste una via per l’affermazione del loro conservatorismo medievale.
Il roboante grido d’orrore di Yanneh sulla questione lgbt si riduce a questa frase neonazista: “Se vi sposerete in Gambia vi taglierò la gola. Se siete uomini che sposate altri uomini e ci becchiamo, nessun potrà più posare lo sguardo su di voi e nessun bianco potrà fare nulla per voi”.
Il nazionalismo e l’odio razzista verso l’uomo bianco, e contro i diritti delle persone omosessuali come strumento di dominazione dell’uomo bianco sull Africa nera servono all’orrido yanneh a nascondere i suoi personalis candali di corruzione, la chiusura di rubinetti di finanziamenti che non si sa dove siano finiti – non certo alla sua gente – a perpetuare il potere attraverso l’uso del terrore e dell’individuazione di nemici dello stato, in questo caso i gay e le lesbiche che vogliono vivere tranquilli.
Il sito lgbt panafricano di lingua inglese Mambaonline ricorda, trovate le notizie anche nei nostri archivi, le furibonde invettive di Yanneh contro le persone omosessuali cominciate più o meno nel 2008, quando in giro per il mondo si cominciavano ad affermare i diritti umani di gay e lesbiche attraverso l’approvazione di leggi a favore del matrimonio egualitario.
(14 maggio 2015)
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