di Vittorio Lussana twitter@vittoriolussana
Ma Pippo Civati non lo sa, che della Leopolda avrebbe riso tutta la ‘città’? E che le ‘renzine’, dalle vetrine, gli fanno mille ‘mossettine’? Ma lui con grande serietà, saluta tutti, fa un inchino e se ne va. Intanto, però, il ‘granchio’ lo ha preso innanzitutto lui, quando faceva il ‘rottamatore’ al fianco di Renzi. E ce lo ha ‘tirato’ in mezzo ai ‘piedi’ a tutti quanti. Solo adesso si accorge che il ‘fanfaniano’ va per la sua strada e non si attarda certamente a discutere con cariatidi e perdigiorno. Farà dei danni, Renzi: lo sappiamo tutti. E di sicuro saremo costretti a ricorrere a referendum abrogativi, o a sollevare questioni di costituzionalità innanzi alla Consulta. Ma per lo meno, l’attuale premier ha capito che la politica italiana non poteva continuare a perdersi nelle proprie ‘beghe’ interne, gabellate, oltretutto, come questioni assolutamente basilari per la vita dei cittadini. Antonio Gramsci, una volta, disse: “Per pulire una cosa, è necessario sporcarne un’altra…”. Se si voleva dare uno ‘scossone’ alla politica italiana, al fine di ottenere un rinnovamento generazionale, si doveva tener conto che queste cose, in politica, hanno un prezzo. E che, rinunciando all’esperienza, si finisce col creare imprevedibili squilibri di potere. Adesso, anche Pippo se n’è accorto. E vorrebbe un Pd “di centrosinistra”, sulla base di ragionamenti che, in termini di Storia delle dottrine politiche, non possiedono uno ‘straccio’ di ‘pezza d’appoggio’. Un movimento di sinistra si può richiamare a Proudhon, ai fratelli Rosselli, al ‘falangismo’ del Fourier, persino all’anarchismo di Bakunin. Niente da fare: per lui, essere di sinistra significa buttare tutto all’aria, costringendoci a giocare a ‘shangai’ per cercare di dare almeno un metodo, una ‘forma’, una prospettiva concreta alla sinistra italiana. All’inizio, lui e Renzi volevano fare tutto da soli. Adesso, tocca agli altri andare a raccogliere i ‘cocci’ di uno scadimento qualitativo che rasenta la barbarie, in cui una selva di giudizi sommari da ‘cortile televisivo’ avvelenano il clima complessivo ormai da decenni, esacerbando gli animi. Giudizi che rasentano la malvagità, per cui la Merkel è “una culona inscopabile”, Bersani è il solito “perdente di sinistra” e la Fornero è una “pippa”. Sentenze e ‘scemenze’ espresse da gente con la faccia da eterni assistenti universitari, da leaderini ‘sguaiati’, da presidenti di squadre di calcio che umiliano la politica abbassandola a spettacolo circense per opposte tifoserie. La politica, invece, è una scienza che pretende professionalità: ma guarda un po’… Era esattamente questo il pregio delle Frattocchie, o di quei Partiti che facevano ‘scuola’ al proprio interno, che ponderavano a lungo i giudizi, le opinioni e persino le allusioni. Con il suo gesto, Civati non ha affatto dimostrato di essere migliore degli altri. Al contrario, ha fornito la prova definitiva di una classe politica ormai totalmente in balìa di alcune ‘bande’ di irresponsabili, che rappresentano unicamente se stessi.