di Giovanna Di Rosa
Non c’è giornata in cui Stefano Fassina noto anche come ex invisibile viceministro dell’Economia e delle Finanze, esponente di spicco – dice lui – della minoranza Pd impegnata ventiquattr’ore al dì a mettere i bastoni tra le ruote al premier Renzi ed alla maggioranza che lo sostiene, non dia la sua inutile e non richiesta opinione su argomenti che agli Italiani interessano moltissimo, come la presunta mancanza di rispetto degli esponenti governativi verso gli insegnanti (senza ricordare l’assalto subito dalla ministra Giannini durante un dibattito pubblico).
La ministra Giannini aveva lasciato indignata – e sotto scorta – la Festa de l’Unità di Bologna dopo essere stata insultata a più riprese da un gruppo di “cinquanta squadristi”, da dichiarazioni della stessa Giannini che l’hanno “aggredita”. Fassina, da bravo politico dell’opposizione (ma non era nel Pd), ha pensato bene di ritagliarsi la sua visibilità personale da mezza giornata a cottimo, intimando via Twitter alla ministra di scusarsi.
Ministra Giannini, sono inaccettabili le sue parole su insegnanti: “maggioranza abulica, minoranza aggressiva”. Chieda scusa alla scuola
— Stefano Fassina (@StefanoFassina) 26 Aprile 2015
Fassina, il cui partito si trova a dover fare i conti con l’averlo candidato, essendo a nostro avviso un uomo la cui preparazione politica non va più in là dell’ego che lo ha spinto a dimettersi all’indomani del famoso “Fassina chi?”, dovrebbe chiedere scusa a chi gli ha dato il voto, prima di intimare ad altri di fare lo stesso dopo una dichiarazione dettata dalle circostanze, decontestualizzata ad uso dei social, e – se fosse un politico con il seguito che millanta, le cui idee sono idee e non vuoti slogan – abbandonare il Partito Democratico, fondare un suo partito e presentarsi agli elettori con un programma credibili, ammesso che sia in grado di presentarlo.
Lui invece, come molti dei suoi che le primarie del Pd hanno, democraticamente, messo in minoranza, continua con una guerra senza senso, basata sull’antipatia personale per il Segretario (bravissimo a fargli saltare i nervi). Se avessero – politicamente parlando – i coglioni i vari Fassina, Bersani e compagnia bella se ne andrebbero da dove si trovano e fonderebbero un’altra forza politica, che vorrei proprio vedere chi li vota questi che si spacciano per Riformisti.
Dimentica troppo in fretta Fassina (chi?) e la sua corrente del livore che quando l’attuale maggioranza del Pd perse le primarie, si comportò assai diversamente, aspettando le nuove elezioni interne al partito per prendersi la rivincita.
(26 aprile 2015)
©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata