di Paolo M. Minciotti
Deportazione di stranieri gay e revoca del visto vita natural durante, questo è ciò che una corte di giustizia egiziana ha deciso nei confronti degli stranieri omosessuali che si rechino in vista nel paese e commettano peccato di sensualità con masculi, secondo l’africano precetto che sono gli stranieri i portatori del germe dell’omosessualismo [sic].
Non sappiamo se le menti geniali dei rappresentanti della corte egiziana abbiano in mente metodi particolari per individuarli – gli omosessuali stranieri – prima che entrino nel paese, forse impediranno l’ingresso a tutti i celibi, così da evitare ogni possibile contagio.
La decisione avviene dopo che un non meglio identificato gay libico sarebbe stato colto in flagranza di reato – ah! la pruderie! – e condannato a lasciare il paese e ad interrompere gli studi. Il giovane studente, presuntamente gay, sarebbe un 25enne che avrebbe fatto causa a sua volta allo stato negando gli addebiti, ma nemmeno questa storia è confermata. Insomma, come al solito, e come riportano le notizie sulla questione della stupidità antigay in Egitto che trovate numerose sulle nostre pagine, nemmeno in questo caso i giudici del paese riescono ad evitare di coprirsi di ridicolo.
(16 aprile 2015)
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