di Giovanna Di Rosa
Sarebbe la prima donna presidente degli Stati Uniti d’America, e succederebbe al primo presidente afroamericano della storia degli USA, e farebbe passare alla storia i Democratici americani che, se seguiti dagli elettori, romperebbero due tabù tra i più radicati, in soli otto anni. E, last but not least, eviterebbe di consegnare l’Unione nelle mani dei beceri Repubblicani, sempre più fascisti, sempre più intolleranti, sempre più fuori dal mondo.
Hillary Clinton ha ufficializzato la sua candidatura in Iowa il 12 aprile scorso, prima tra tutti i possibili candidati, guadagandosi immediatamente l’appoggio di Barak Obama, presidente uscente, che non ha manifestato l’intenzione di correre per un terzo mandato.
Plauso omocentrico come se importasse di certi siti gay con la parola gay o queer nel dominio, che gridano vittoria e si centrano sull’essere gay freindly di Hillary Clinton, non sottolineando come dovrebbero che la candidata presidente ha scelto di mettere le famiglie – tutte! – al centro del suo video di lancio.
C’è troppo razzismo in chi parla dell’omofobia altrui.
(13 aprile 2015)
©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)