di Il Capo
La Lega di Matteo Salvini non è cambiata, in fondo, continua a condividere alleanze con personaggi politici che per qualche motivo – la cattiveria della gente, in primis e quindi la faziosità di giudici e magistrati – si trova ad avere problemi con la giustizia francese per questioni di finanziamenti illegali. Lo scrive Le Monde, che di tutto può essere accusato fuorché di essere un quotidiano di sinistra.
Dopo avere retto il moccolo a Berlusconi per i vent’anni della sua dittatura aziendal-partitica, la Lega pensava di rifarsi una verginità sposando la bionda Le Pen (il FN è partito famigliare, padre, figlia e marito di quest’ultima negli organi dirigenti, perché con la democrazia non si scherza), ma pare che l’antica tendenza a legarsi agli indagati la Lega non l’abbia ancora tolta dalle sue (cattive) abitudini politiche.
Mentre la bionda neofascista lotta a colpi di statuto con il padre Jean-Marie Le Pen per metterlo fuori dal partito, finisce anche sotto inchiesta insieme a due stretti collaboratori e dirigenti del partito, David Rachline (senatore e sindaco di Frejus) e Nicolas Bay (deputato europeo e segretario del Fronte), certa destra xenofoba davvero non si fa mancare niente.
Da Salvini, che dice n’importe quoi su n’importe qui – n’importe porquoi – silenzio: perché non si commentano le disgrazie altrui, soprattutto se sono pregiudizievoli dal punto di vista elettorale e possono portare via elettori potenziali anziché portare voti.
Anche in questo caso la becera destra xenofoba salviniano-lepenista non si fa mancare niente.
(11 aprile 2015)
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