di Gaiaitalia.com
Prendersi cura degli spazi comuni, dei luoghi in cui si forma il sapere, soprattutto. E farlo con l’aiuto della musica, il linguaggio più universale che esista, capace di aggregare persone di qualsiasi età e provenienza. Questo l’obiettivo di Horto, associazione romana di promozione sociale, attiva da cinque anni all’interno di uno degli istituti più antichi della capitale, la Regina Margherita. Qui è partito il progetto “La Musica incontra la Scuola”, supportato da Roma Capitale e dall’Assessorato Scuola, Sport, Politiche giovanili e Partecipazione. Il debutto ha visto la partecipazione di un artista internazionale, il violoncellista russo Georgy Gusev con il suo teatro musicale Cello Drive, concerto di violoncello solo corredato da proiezioni multimediali. Un affascinante viaggio sonoro tra l’Europa e l’Asia, una scuola aperta, genitori e ragazzi partecipi di un evento musicale di importante solidarietà. Ciascun plesso scolastico che aderisce al progetto infatti, può individuare un bene comune che necessita di fondi per essere manutenuto, e il ricavato del concerto, viene destinato alla scuola. Molte sono le scuole romane che stanno aderendo all’iniziativa, tra cui il liceo Kennedy e la Scuola Carlo Pisacane.
Il secondo artista a rispondere alla chiamata di Horto è stato il virtuoso compositore siciliano Giovanni di Giandomenico, che porterà il live “Disobey” nella sala del teatro Gabrielli della Regina Margherita il prossimo 17 aprile. Disobeddire. A chi? A qualcosa? E soprattutto perché? “Disobey” nasce accumulando e annotando minuziosamente elementi che in modi differenti hanno tutti a che fare con un profondo senso di “rabbia” e di “scontro”. “Li avevo scritti ed emarginati – racconta il giovanissimo Di Giandomenico – lasciati in un quadernetto, chiusi! Senza più guardarli o consultarli. Era la prima volta che mi trovavo di fronte un “materiale” così tanto legato agli aspetti più crudi e brutali di me stesso, un lato di me che abitualmente ricerca bellezza, questa volta si trovava di fronte un momento di squarcio in cui il fantasma delle mie rabbie e della mia voglia di distruzione era uscito fuori e aveva preso in mano la matita. Non credevo fosse così difficile parlare coi “mostri”, ma sapevo che per farlo in modo efficace avevo bisogno di tempo, e soprattutto di prendere le distanze da quella situazione.” Come la tumultuosa altalena di emozioni che l’adolescenza porta con sé, in questo live ogni elemento, ogni tema, ogni frase è la ribellione a quello che precedeva, ogni elemento di novità formale quindi stronca bruscamente la crescita del precedente frammento.
Questo pezzo non conosce “evoluzione”, è un blocco senza logica costruttiva, pura energia! Un po’ come un uomo che vuole spostare una parete enorme spingendola, ovviamente non ci riesce, ma non importa! L’importante è l’energia sfogata e liberata nel tentare di farlo. Ci sono molte sorprese all’interno di “Disobey”, proprio perché il giovane compositore, lavorando come un archeologo delle sue sensazioni e memorie d’energia non ha alterato o smussato niente per raffinarlo o addolcirlo. Si presenta così: irriverente, innovativo, graffiante e ribelle. Un piano live come non lo avete mai visto. Dedicato alla più fragile e tormentata età della vita, quella del passaggio alla vita adulta. Ultima in ordine di adesione ma non meno importante sarà inoltre la partecipazione del musicista Francesco Leineri, geniale performer e compositore, attualmente in scena al teatro Studio Uno con il suo ultimo, originalissimo “concertinspettacolo”.
(30 marzo 2015)
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