di Giancarlo Grassi
Preda del delirio di onnipotenza che è caratteristica dei piccoli e piccolissimi Salvini è riuscito nell’opera grandiosa di distruggere l’unità del suo partito in Veneto, buttare fuori a calci Falvio Tosi ed ispirargli la candidatura alla carica di Governatore del Veneto alle prossime regionali. Contemporaneamente vaneggia di vincere nelle “regioni rosse” – così le chiama questo gran pezzo di modernità – e far fuori Renzi che sarà secondo il lepenista Salvini, “costretto” a dimettersi. Non è fantapolitica, è fuori dal mondo.
Salvini sceglie la strategia di non parlare dei suoi disastri interni ed attaccare invece la data del 31 maggio poposta in consiglio dei Ministri come possibile data per le elezioni regionali. Intervistato da La Zanzara di Radio24, dice che la Lega si prenderà la Liguria ed anche la Toscana, e a proposito della sua alleanza con i neofascisti di Casa Pound regala una chicca: “Se andiamo a vedere i comunisti hanno ammazzato più persone dei fascisti”.
(14 marzo 2015)
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