di Iosonodio
Stiamo parlando di Putin, del genio del male, non di una sciacquetta da due soldi all’angolo di una strada. Stiamo parlando di una mente diaboloca che ha riportato la Russia ai tempi del Kgb, non di una sciacquetta da un soldo all’angolo in un parlamento italiano. Putin nel suo perverso genio riesce dove nessuno può.
Ammazzano Nemtsov, l’uomo del Kremlino si indigna. E’ uno scandalo, grida. E quando questi gridano c’è sempre da insospettirsi. E troveremo i colpevoli. E la Grande Madre Russia. E ma a chi la vuoi raccontare. Nessuno degli omicidi politici degli ultimi anni, omicidi politici di coloro che a Putin davano fastidio sul serio ha trovato una soluzione. Nessuno.
Ne arrestano tre. Forse quattro. Uno di questi è un ceceno musulmano. Dice: “Nemtsov aveva offeso l’Islam”, perché qui siam tutti cretini e nessuno capisce un accidente. Viene fuori che poteva essere un ex agente (o poliziotto) decorato da Putin in persona. Scrivono che aveva confessato. Quindi il colpo di scena: “Sono stato pestato e costretto a confessare di avere ucciso Nemtsov, ma non sono stato io”.
Verrà fuori che siam stati noi.
(11 marzo 2015)
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