di Giancarlo Grassi
Lo scriviamo da mesi che Putin è un uomo pericoloso, ma chi volete che ascolti un giornalucolo da tre scudi come il nostro quando avverte dei pericoli rappresentati per la stabilità del globo da un uomo come il presidente della Russia, molto più pericoloso di certi dichiarati pericoli che mandano in onda video del terrore.
Nemtsov passeggiava a pochi passi dalla Piazza Rossa quando qualcuno, non bene identificato ci mancherebbe altro, gli ha sparato diversi colpi di pistola, ammazzandolo. Putin è indignato: “Un omicidio vile”, e guiderà “personalmente” of course, le indagini sull’omicidio dell’oppositore Nemtsov, un vero democratico, un liberale, già vicepremier ai tempi di Ieltsin, un oppositore scomodo, con un vasto seguito nella Russia medievale di Putin che guida la restaurzione neosovietica e che attenta alle libertà democratiche dei paesi confinanti.
Nemtsov aveva avuto la malaugurata idea di schierarsi apertamente contro il conflitto in Ucraina, nel quale Putin non ha assolutamente nessuna responsabilità, sono quei pazzi di filorussi che lui, pover’uomo, non riesce a governare a fare il bello e il cattivo tempo da quelle parti. Lo avevano arrestato più volte, Boris Nemtsov, che la dissidenza infastidisce lo Zar, ma lui era sempre tornato a parlare di democrazia e libertà. Fino a ieri quando lo hanno zittito per sempre.
Lo hanno ammazzato, secondo la testimonianza di Iuri Barmin, amico e compagno di lotte politiche di Nemtsov, una o più persone scese da un’automobile bianca che lo hanno freddato con almeno quattro colpi d’arma da fuoco alle spalle. Non solo assassini. Anche vigliacchi.
Quattro colpi di pistola e via andare. Così si tolgono di mezzo gli oppositori nella democratica Russia di Putin.
(28 febbraio 2015)
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