di Il Capo
Syriza trionfa in Grecia e sfiora la maggioranza assoluta, per governare ha scelto di allearsi con il partito di destra Anel, che con i suoi 13 seggi garantirà a Tsipras, che ne ha presi 149 di seggi, il governo del paese.
Scene di giubilo in tutto il paese, come se Syriza fosse il miracolo che si aspettava tutta la Grecia (lo hanno aspettato con Alba Dorata, con l’ND, si aspetta sempre un miracolo, sarà il problema dei monoteismi io che ne so…), e Vendola che convoca il suo meeting della sinistra che conta, quella che parla e pensa che essere di sinistra e pensare di sinistra sia di per sé garanzia di cambiamento, poi abbiam visto come van le cose, e per qualche giorno ce lo ritroveremo in tutti i Tiggì a spandere il Vendoverbo sinistroide assumendosi anche un po’ il merito della vittoria di tsipras, perché di fronte alle proprie sconfitte bisogna pur gioire delle vittorie altrui.
Ora vedremo, anche lì, se Syriza e Anil riusciranno a fare ciò che hanno promesso. E’ vero che la vittoria di Tsipras in Grecia, con il probabile successo di “Podemos” in Spagna e i cambiamenti in atto in Europa (anche grazie alle accelerazioni impresse da Renzi, questo va detto), può considerarsi come un’ulteriore spinta verso il cambiamento necessario di un’UE elefantiacamente burocratizzata che ha perso di vista il senso del quotidiano del cittadino.
Cambiamento che magari farà bene anche a Vendola. Intanto perché lo zittirà sulle impossibili alleanze sinistra/destra (a meno che a Tsipras l’alleanza non gliel’abbia suggerita lui, che Vendola può tutto), e magari anche perché potrebbe decidere di smetterla di fare alleanze con il Pd (tanto per dirne una) per farsi eleggere e poi passare all’opposizione subito dopo la formazione dei governi.
(26 gennaio 2015)
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