di Iosonodio
Non è bastato ai dirigenti della Grande Madre Russia coprirsi di ridicolo con l’ultima patetica legge poi, pare, ritirata che vietava a transessuali, drag queen, esibizionisti e dipendenti da videogiochi di guidare, ora tornano in campo con un’altra regola medievale che stabilisce che le produzioni cinematografiche non dovranno andare contro la tradizione culturale russa (son convinti di averne una) o contro l’unità del paese.
Per essere proiettati i film dovranno rispettare “l’ordine costituzionale”. E’ stato il ministro della Cultura [sic] Vladimir Medinsky a chiedere che i film rispettino e consolidino “le basi della società e i valori instillati dalla storia di Russia”.
Il putinismo, o neosovietismo che dir si voglia, colpisce ancora.
(20 gennaio 2015)
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