di Il Capo
Erano tre, ora lo sappiamo con certezza, e sappiamo anche chi potrebbero essere. Lo scrive Liberation: si tratta di Saïd K., nato nel 1980 a Parigi, di Chérif K., nato a sua volta a Parigi nel 1982 e del giovanissimo Hamyd M., appena 18ebbe, nato nel 1996 e di nazionalità sconosciuta. Tutti e tre sarebbero già stati interrogati, ma non ci sono ancora conferme dal Ministero dell’Interno anche se la stampa dà per certo, mentre stiamo scrivendo, il loro arresto.
Tre fanatici islamisti appena rientrati, così pare, dalla Siria dopo essere stati al seguito dell’Is che hanno sferrato un attacco spaventoso al simbolo stesso della democrazia occidentale: la libertà di stampa che nel mondo medievale che essi sognano non è contemplata.
Si tratta di un attacco spaventoso, per zittirci tutti, non solo noi operatori dell’informazioni, ma tutti noi che conosciamo – per nostra fortuna – il vivere in un mondo imperfetto, sicuramente, ma dove la libertà di stampa e di opinione sono un valore acquisito, una certezza. Una certezza che nessun attacco terroristico potrà toglierci.
Una risposta potentissima arriva dalle capitali europee dove migliaia di cittadini si sono radunati di loro spontanea volontà per dire “No” alla violenza islamista, per dire “Je suis Charlie”, per confermare a tutti coloro che vogliono il ritorno all’oscurantismo medievale e ad un mondo di nazismo religioso che no, nessuno di noi è disposto a cedere di un millimetro. Un’affermazione che viene dai cittadini prima che dai governanti.
“Je suis Charlie”, o ancora meglio “On est tous Charlie” e non ci faremo piegare dall’oscurantismo, dal terrore, dalla peste dell’integralismo islamista che fa orrore a tutto il mondo, sorpattutto a quello musulmano, che ben conosce i valori del rispetto e della tolleranza.
(7 gennaio 2015)
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