di Vittorio Lussana twitter@vittoriolussana
Vorrei tanto riuscire a scrivere un buon articolo di auguri natalizi per i lettori e gli amici di Gaiaitalia.com. Ma le notizie di queste ultime settimane mi hanno trascinato verso un profondo sconforto, quasi irrecuperabile. In questi giorni, in verità, sono anche capitate delle cose ‘carine’. Come, per esempio, l’invito a cena rivolto al sottoscritto da un autorevole prefetto di un importante capoluogo di regione del nord d’Italia. L’occasione era lieta e mi sono reso disponibile a fornire una delle mie più classiche prestazioni da ‘oracolo’: una delle varie ‘funzioni civiche’ per le quali, periodicamente, vengo consultato. Ebbene, nel momento di regolare il conto, il titolare del ristorante in cui mi trovavo a cenare ha avuto il coraggio di consegnare il suo bel ‘fogliettino a quadretti’, tralasciando di emettere regolare fattura: a un prefetto pienamente in carica! Tali comportamenti stanno ormai cominciando a esacerbare gli animi: a prescindere dalla ‘faccia da culo’ di certi esercenti, conteggiando il centinaio di persone presenti all’interno del locale (di un martedì sera qualsiasi…) e calcolando una spesa ‘media’ per cliente attorno ai 25 euro a testa, questi piccoli ma ostinati evasori incassando un qualcosa che si aggira intorno ai 2 mila e 500 euro ‘netti’ a serata. E poi ci si lamenta che, in Italia, il peso del fisco sia troppo elevato? Se non vi fosse una simile evasione diffusa, che va a sommarsi a tutte le insopportabili rendite di posizione e alle svariate e molteplici ‘mangiatoie’, questo Paese potrebbe veramente ‘decollare’, contendendo alla Germania il primato economico sull’intero ‘vecchio continente’. Tra l’altro, avevo appena finito di dire al mio interlocutore che, in Italia, il settore pubblico non funziona, quello privato è in larga parte sovvenzionato o assistito, mentre quello delle ‘professioni’ prende delle ‘topiche’ quotidiane di portata ‘spaziale’. Non avevo alcuna voglia o intenzione di tornare a discutere sulle vicende e gli ‘andazzi’ della capitale. E questo qui si presenta con le sue addizioni del ‘cazzo’! Altro che auguri di Natale: qui bisogna cominciare a bestemmiare! Tutti quanti, ad alta voce e in mezzo alla strada, scaricando una serie di ‘sacramenti’ tali da meritare l’istituzione di un vero e proprio concorso letterario nazionale: il premio ‘bestemmione’ dell’anno. Un evento aperto a tutti, anche alle forze politiche più viscerali e fantasiose. Altro che buon Natale e felice anno nuovo, renne volanti e befane con l’osteoporosi, alberelli innevati e lucine colorate: un bel ‘contest’ di bestemmie, ecco cosa ci vuole! Mi pare il solo modo per scuotere un Paese in cui mai l’intelligenza possiede un reale peso specifico. Neppure sul sangue dei lager si potrà mai ottenere, da una delle milioni di anime di questa nazione, un giudizio netto, interamente indignato, poiché irreale è ogni idea, irreale è ogni passione, per questo popolo ormai dissociato da secoli.
(18 dicembre 2014)
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