di Giovanna Di Rosa
Dopo più di 16 ore di terrore a Sydney, il predicatore radicale iraniano Man Haron Monis, già noto alla giustizia, e che teneva in ostaggio 17 persone nel Lindt Cafè in Martin Place, nel centro finanziario della città, è stato ucciso dalle teste di cuoio in un blitz che ha registrato anche la morte di due ostaggi.
Man Haron Monis aveva 50 anni ed era un rifugiato politico arrivato in Australia nel 1996 come rifugiato, dall’Iran, paese in cui era nato.
The moment that ended 16 hours of terror: http://t.co/YmbsY9NKv7 #SydneySiege #9News pic.twitter.com/u9smC7ciIK
— Nine News Australia (@9NewsAUS) 15 Dicembre 2014
Subito dopo aver ottenuto asilo politico si era autofregiato del titolo di “Sceicco” ed aveva iniziato campagne d’odio contro i militari australiani in Afghanistan, che erano proseguite con lettere di insulti alle famiglie dei caduti. Era accusato di violenza sessuale nei confronti di diverse donne. Durante l’attacco di al Lindt Café aveva esposto una bandiera islamica.
(15 dicembre 2014)
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