di Giovanna Di Rosa
L’uomo che secondo noi è insieme a Putin il pericolo più serio per la stabilità dell’Eurasia, il fanatico presidente turco Erdogan, ha arringato l’islamismo radicale prima dell’arrivo di Bergoglio in Turchia, con un discorso ferocemente anti-occidentale.
Invitato alla riunione del Comitato permanente sulla cooperazione economica dell’Oci (Organizzazione della Conferenza islamica) che ha riunito i 57 paesi musulmani ad Istanbul, Erdogan ha tuonato: “L’Occidente non ci ama. Vuole solo sfruttare le nostre ricchezze ed è per questo che si interessa dei conflitti in Medio Oriente” discorso che qualsiasi leader di Hamas o Hezbollah avrebbe potuto pronunciare con toni più pacati, ma ugualmente radicali. Non pago Erdogan, il cui fanatismo islamista unito ad un carattere apertamente dittatoriale preoccupa sempre di più le cancellerie di tutto il mondo, ha continuato: “Gli stranieri amano il petrolio, l’oro, i diamanti e la manodopera a basso costo del mondo islamico. Gli piacciono i conflitti, gli scontri e le dispute in Medio Oriente. Ma credetemi, noi non gli piaciamo affatto. Sembrano nostri amici ma ci vogliono morti, gli piace veder morire i nostri figli, fino a quando lo sopporteremo?”, parole pesantissime.
Dopo le sue violente dichiarazioni Erdogan è volato ad Ankara ad incontrare Papa Bergoglio e a parlare di pace, come se niente fosse.
Sarà l’Is alle porte della Turchia a spingere Erdogan verso una deriva islamista?
(29 novembre 2014)
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