di Giancarlo Grassi
La mannaia dei Signori e Padroni del Movimento 5 Espelle e dei soliti 19mila votanti sul blog di Grillo, che nessun ha mai visto avendo la rete il pregio di garantire l’invisibilità, si è abbattuta sulle teste dei deputati (pardon, Cittadini) Massimo Artini e Paola Pinna che sono stati messi fuori dal Movimento Grillincasaleggino perché non avrebbero restituito parte del loro stipendio come il Movimento impone. L’accusa non pare solo essere falsa, ma è falsa come stanno a dimostrare le foto (in basso) dei versamenti che i due hanno pubblicato sui loro siti internet e che potete visionare anche su Il Fatto Quotidiano.
I due in realtà hanno avuto l’ardire di presentarsi in tivù per ricordare che forse il M5S qualcosa dovrà pur ripensarlo visti i risultati elettorali in Calabria (in Emilia Romagna le cose sono andate meglio). ed hanno in qualche modo criticato la gestione del Vate & Compare. Si minacciano scissioni, poi si decide di andare a casa di Grillo, la sua villa in Toscana, che di riceverli neanche a parlarne (che state parlando con dio, mica con uno qualunque!), mentre Artini ha addirittura avuto l’ardire di chiedere un confronto con Grillo & Casaleggio.
Poi la gogna mediatica meglio nota come beppegrillo.it ha dato il via alla macchina della delegittimazione, attraverso il solito post coi soliti numeri “Hanno partecipato alla votazione di oggi 27.818 iscritti certificati. Ha votato SI il 69,8%, pari a 19.436 voti. Ha votato NO il 30,2%, pari a 8.382 voti. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato!”.
Avanti si distrugge!, verrebbe da dire. Anzi da scrivere. Con la delusione di uno scrivente che, come tanti, aveva davvero sperato che il M5S fosse ciò che prometteva invece di quella accozzaglia di yes-men-pena-espulsione che è diventato, senza la più pallida idea di come si fa politica. Ora i Pentastelluti toscani sono furiosi, minacciano scissioni, Pizzarotti sembra prepararsi alla leadership che ha conquistato facendo bene il suo mestiere di sindaco a Parma (nonostante Grillo ne voglia la testa) ed avverte: “Bisogna fermarsi”.
Il Cittadino Marco Baldassarre si sfoga con Il Fatto Quotidiano, “siamo qui per parlare con Beppe. Vogliamo capire una volta per tutte che cosa gli sta passando per la testa. Io non ho nemmeno votato: quello che contestiamo è il metodo. Questo modo di fare non appartiene al Movimento 5 stelle. Un voto fatto così è una totale presa in giro”. Appunto.
(28 novembre 2014)
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