di Il Capo
Tor Sapienza è un quartiere di Roma che convive con difficoltà, per usare un eufemismo, con un centro di accoglienza, un numero elevato di immigrati, ed un campo rom “stanziale”, sottolineano i residenti intervistati nonostante l’ossimoro. La convivenza pacifica che si invoca tra esseri umani civilizzati, è spezzata da sassaiole, bombe carta, cariche della polizia, cortei contro gli immigrati e i rom, l’augusta presenza dei centri sociali con i loro attacchi, insomma, vogliamo vivere pacificamente per questo facciamo la guerra.
Un paio di sere fa una sassaiola accompagnata da lanci di bottiglie è stata lanciata contro il centro immigrati, reo di ospitare “immigrati che hanno pestato anziani per rapinarli, tentato violenza su ragazzine e ragazzini e la polizia non fa nulla”. Martedì la guerriglia si è raffinata, è diventata più a la page con una cinquantina di persone – forse gruppi organizzati scrive Repubblica.it – radunate per un allegro lancio di bombe carta contro la struttura che ospita gli immigrati. In fiamme decine di cassonetti e automobili parcheggiate lungo la strada, ché i falò a certa gente sono sempre piaciuti, con l’amichevole partecipazione di vigili del fuoco e polizia che carica per placare l’assalto a suon di bombe carta.
Non so esattamente cosa sia successo. Quello che so è che scatenare guerriglie urbane in nome del “Basta con le violenze” che leggiamo sullo striscione fotografato in alto a sinistra è un insulto alla convivenza, alla decenza, all’intelligenza ed un inno alla scemenza. E con questo non affermo che l’immigrazione clandestina, i furti, i tentativi di violenza e il degrado sociale non siano un problema.
(12 novembre 2014)
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