di G.T.
Buona parte del territorio della Louisiana è attraversato dal fiume Mississipi, uno dei fiumi più lunghi al mondo, che sfocia a sud di New Orleans e che, negli ultimi millenni ha contribuito a formare il territorio trascinando detriti e materiali. Negli ultimi 80 anni, il fenomeno si è invertito e la Louisiana sta scomparendo.
Le acque del Golfo del Messico stanno coprendo molti dei territori costieri dello stato e la Louisiana perde sempre più territorio a causa di questo fenomeno.
La National Oceanic and Atmospheric Administration ha previsto che entro il 2100 le acque saliranno di livello di almeno 130 cm a fronte di un’altezza media di questo territorio di circa 90 cm sul livello del mare quindi, nel caso l’altezza del terreno rimanga la stessa, gran parte del sudest dello stato finirebbe sott’acqua.
Secondo diverse ricostruzioni, la causa di questo fenomeno sarebbe da ricercare anche nella malagestione delle attività umane presenti sul territorio. All’inizio del ‘900 era solito esondare periodicamente, danneggiando case e campi cosicché dopo l’alluvione del 1927, il Congresso approvò il Flood Control Act,grazie al quale furono costruiti una serie di argini che avrebbero impedito le esondazioni.
Il paradosso è che le alluvioni riversavano sulla terraferma detriti che rinforzavano e arricchivano il terreno rendendosi necessarie,con il nuovo sistema questo non accadeva più.
La Louisiana comprende poco meno di un decimo del petrolio presente negli Stati Uniti e un quarto delle riserve naturali di gas. Negli anni circa 50 mila pozzi sono stati scavati oltre a una vastissima serie di tubature e canali per fare arrivare i materiali direttamente nelle raffinerie. L’acqua entrata nei condotti ha danneggiato gli alberi e le loro radici che abbracciandosi facevano da collante al terreno tenendolo unito, i pozzi petroliferi hanno creato delle sacche d’aria nel terreno provocandone un progressivo abbassamento.
Nel 2007 lo Stato approvò un piano di 50 anni, con uno stanziamento di 50 miliardi di dollari per costruire nuovi argini e rinforzando il territorio con materiali artificiali.
Il 20 aprile 2010 accadde il più grande disastro ambientale nella storia degli USA, una piattaforma esplose causando la morte di 11 persone e riversando nel mare circa 780 milioni di litri di petrolio,danneggiando le specie animali dell’area e l’economia dello stato in gran parte legato alla pesca. Ci vollero tre mesi per arrestare la fuoriuscita del petrolio.
A causa del difficile recupero dei denari promessi, il governo della Louisiana sta confidando nei risarcimenti delle società petrolifere per finanziare un programma di risoluzione al problema della sparizione delle coste.
Una legge ha stabilito che l’80% delle multe che le società petrolifere dovranno pagare saranno il finanziamento per i piani di rinforzamento delle coste danneggiate dall’esplosione tra cui anche la Lousiana. Una causa è stata intentata contro 97 industrie che hanno estratto gas e petrolio nell’ultimo secolo, per danni causati all’ambiente.
E speriamo che qualcuno salvi quel grande bacini culturale e di tradizione quale e’ la Louisiana.
(31 ottobre 2014)
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