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I patetici referendum online sulle Unioni Civili del M5S, ben 21mila votanti dicono sì!

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Gay Cuba 01di Paolo M. Minciotti

I soliti 21mila che siccome non possono chiedere sul blog del Vate come il primo partito a Reggio Calabria alle ultime politiche sia precipitato al 2,49% delle recentissime comunali, si improvvisano votanti di un referendum a loro esclusivo beneficio sulle Unioni Civili al quale votano a stragrande maggioranza sì.

Come sono buoni! Come sono democratici questi pentastelluti che passano la loro vita sul blog di Grillo fregiandosi del titolo di “Certificati”! Come deve essere straordinaria la loro vita di attivisti politici con la verità in bocca!

Cosa volevano dimostrare col loro ridicolo referendum? Che se ci fossero loro al governo tutto andrebbe a posto, anche le froce corbellerie? Ma quando potevano andarci al governo son rimasti nel blog, ora come mai cercano questa grande visibilità da tutori dei diritti umani e dei blog disumani?

Non so, francamente non so. Immaginare posso, ma non di più. Mi verrebbe da dire che i diritti delle persone non sono da far votare da 21mila snob chiamati a titolo quasi personale sul blog di un condottiero politico che Don Chisciotte al confronto era uno statista lungimirante.

Mi verrebbe da dire che a questo disgustoso buonismo quasi preferisco l’omofobia poco nascosta di quasi la metà dei deputati in Parlamento (pentastelluti compresi) perché almeno in quel caso il nemico lo conosco. Mi verrebbe da dire che 21mila persone contano meno della metà di una cittadina come Latina, dove non sarebbero nemmeno maggioranza relativa. Mi verrebbe da dire che questi cialtroni che non sanno fare altro che gridare e indire iniziative a loro uso e consumo sperando che chi c’è cascato la prima volta ci caschi ancora, sono ormai fuori dai giochi.

Mi verrebbe anche da dire che mi hanno sfracicato le gonadi, ormai l’ho detto, e che se tra i deputati del M5S ci fossero almeno una lesbica ed un gay (e sicuro che ci sono, perché le percentuali contano, solo per i grillini non contano, per loro contano solo le grida) dovrebbero avere il coraggio di alzare il prezioso ditino e dichiararsi, invece di dire gli altri di fare ciò che essi stessi non fanno.Mi verrebbero da dire tante altre cose, ma non sono Beppe Grillo e so quando è il momento di finirla.P.S. Ricordino lor Signori, che Beppe Grillo disse: “Sì, ai matrimoni gay, ma non sono una priorità”.(29 ottobre 2014)

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