di Il Capo
Le ultime settimane hanno visto il quartiere di Torpignattara al centro delle cronache romane per una rampante illegalità che starebbe occupando le strade nel disinteresse di Municipio V e Amministrazione centrale Capitolina: al centro della questione “bande” [sic] di immigrati e normali, ovvi e squallidi razzismi come quello della signora che si lamentava della comunità bengalese dicendo – sul treno delle ferrovie laziali – che “I Banga [sic] si son presi tutti i negozi e mio figlio non può averne uno”, e quando le ho chiesto dov’era suo figlio quando i “Banga [sic]” come li chiama le, si si compravano i negozi – forse a fare la fila per partecipare al Grande Fratello? – avrebbe voluto avere una pistola per spararmi.
Al centro degli squallidi razzismi le manifestazioni organizzate da differenti partitini del 2% che – a rischio sparizione politica – fomentano e cavalcano l’onda dell’odio contro lo straniero a fini esclusivamente propagandistici in vista delle elezioni che non sono mai cos¡ lontane come noi del popolino pensiamo.
Due manifestazioni in pochi giorni: una di una certa intollerante e sempre più becera destra che si fregia di croci e simboli scudocrociati (un centinaio di partecipanti che hanno bloccato il traffico per due ore) e l’altra di una certa sinistra buonista con tanto di incontro con il presidente del Municipio V (una cinquantina di persone, più poliziotti che manifestanti, con alcuni guitti colorati alla testa del corteo, tamburi e finta allegria, che bisogna pur farsi notare). Much ado about nothing.
Un paio di giorni dopo all’altezza del Monumento all’angolo tra via Beretta e la Casilina una dozzina di destrosi armati di cartelli con scritto “Legalità” – quella che invocano o quella che offrono? – sui quali campeggiava uno scudocrociato, ché la nostalgia è sempre stata una brutta bestia, si sono ritratti con telefonini per una decina di minuti a suon di sorrisi e pacche sulle spalle, in perfetto isolamento. Isolamento di cui non parleranno quando continueranno la loro propaganda di parte, intollerante e razzista, sulle loro pagine facebook o twitter.
Tutto questo bailamme sulle pelle degli abitanti di Torpignattara che non paiono dimostrare il seppur minimo interesse per quella che si sta risolvendo in una inutile, stantìa, già vista, ridicola e politicamente vuota battaglia tra rappresentanti di certa destra e di certa sinistra che complice il fino buonismo che ammorba le loro sempre più vuote ideologie, fomentano inutilità nel vano tentativo di arginare un cambiamento impossibile da arginare, anche se va loro riconosciuto il merito di avere smosso una certa attenzione ed essere riuscite – le due fazioni politiche – a smuovere le Forze dell’Ordine che sono più presenti.
Non sappiamo fino a quando.
(26 ottobre 2014)
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