di Il Capo
Gran brutta bestia l’ignoranza, quasi sempre accompagnata al razzismo ed all’intolleranza. Ancora peggiore quando a particarla e a fomentarla in un paese straniero, è un immigrato che per adeguarsi al comune sentire – cioè a quello che ritiene essere il pensiero dominante – esterna a voce alta su un mezzo pubblico, il suo rifiuto di sedersi troppo vicina “ai negri che puzzano”.
Lei un’immigrata sudamericana creola, accompagnata dalla sua bambina di non più di 7 anni, giustifica alla povera innocente la sua bestialità interiore dicendole “Non posso sedermi vicino ai quei negri [sic], c’è puzza e poi mi viene da vomitare”. Prosegue date le insistenze dell’innocente che insiste per sedersi proprio là: “Non vorrai che la tua mamma stia male, no?”.
Così, in questa maniera subdola, feroce, gratuita, dettata dall’ego di una donna di bell’aspetto il cui odio e razzismo profondi sono malcelati da buone maniere e dalla convinzione di essere migliore degli altri per via del colore della propria pelle, una bambina con la sola responsabilità [sic!] di essere nata dove è nata, si troverà a crescere in un ambiente dove non ci si siede vicino ad un africano per via della nausea e dei cattivi odori.
Quando non c’è niente di più nauseabondo di un essere umano che finge di essere buono quando invece tutto ciò che ha nel cuore sono odio, intolleranza e razzismo.
(11 ottobre 2014)
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