di Giovanna Di Rosa
Decine di migliaia di persone continuano a manifestare per le strade e piazze di Hong Kong nonostante il governatore filocinese della regione abbia loro detto di non farlo. La Cina sta a guardare, ma si fa sentire per altre vie, intimando agli USA di starsene fuori dalla questione che è affare interno cinese.
I dimostranti vogliono libere elezioni. Non quelle del 2017 dove i candidati e le liste saranno sotto il diretto controllo di un comitato elettorale formato da Pechino, ma elezioni libere veramente, con i candidati che si sottopongono al voto popolare liberamente, senza interferenze cinesi.
Sono pacifici i dimostranti, ergono barricate durante la notte per essere protetti da eventuali attacchi della Polizia, dormono lì, al mattino ripuliscono dai rifiuti e vanno al lavoro per tornare a manifestare la sera, dopo essersi guadagnati il pane. Per ora nulla è successo, ma il 1 ottobre è festa nazioanle in Cina, in onore di Mao Zedong al quale si deve il capolavoro della moderna dittatura cinese, da lui fondata nel 1949.
Domani (1 ottobre, ndr) potrebbe essere una giornata meno pacifica.
(30 settembre 2014)
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