di Daniele Santi
Circa 800 appartenenti alle forze di sicurezza australiane hanno arrestato 15 persone legate all’Isaccusate di progettare decapitazioni pubbliche di cittadini australiano sul suolo australiano. La notizia è riportata con grande evidenza da tutti i quotidiani del Paese ed anche da quelli internazionali. Le esecuzioni sarebbero state progettate nelle città di Sydney e Brisbane.
E’ la seconda operazione antiterrorismo in Australia delle ultime due settimane, dopo che le autorità avevano ordinato l’arresto di due uomini abituali frequantatori di un centro islamico con l’accusa di svolgere attività terroristiche. L’allerta nel paese è altissima dato che le autorità non esclusono che combattenti australiani attualmente in Siria ed Iraq possano rientrare per compiere attentati suicidi nella loro terra d’origine.
L’unico tra gli arrestati contro il quale è stata formalizzata un’accusa è al momento il 22enne Omarjan Azari, australiano, che si è già presentato al tribunale centrale a Sydney per rispondere di reati legati alle attività terroristiche. Secondo quanto riporta Il Post Azari è al momento l’unico tra gli arrestati contro cui è stata formalizzata un’accusa: gli altri 14 sono al momento in custodia della polizia secondo le leggi antiterrorismo del paese.
L’inviato di BBC a Sydney ha scritto in un suo pezzo che la notizia degli arresti ha provocato grande preoccupazione e agitazione tra la popolazione australiana, anche all’interno della comunità musulmana che vive nel paese.
(18 settembre 2014)
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