di Lorenza Morello twitter@MorelloAPM
Eccoci, siamo di nuovo qui, o meglio dovremmo esserci, come ogni anno, al primo week end di settembre con la consueta tradizione in cui mondo istituzionale, banche, imprese e finanza si sono, quasi ad immemorabilis, incontrati a Cernobbio. Ci siamo ma non proprio, forse ci saremmo, anzi no, meglio di no, non ci siamo. Perché quest’anno va di moda il non esserci. Un po’ come la famosa gag “Alla festa mi si nota di più se non vado o se vado e faccio finta di non esserci?”. Perché un po’ questo sembra, appunto, una gag.
Persone ai posti di comando che, verosimilmente, nella maggior parte dei casi, hanno raggiunto quelle posizioni anche grazie alle frequentazioni dei buoni salotti, si mettono non solo a snobbare ma financo a ripudiare eventi che fino a qualche mese fa erano un vero e proprio “must be”. Come se certe posizioni si fossero acquisite andando per funghi. In Italia, poi!
Ora, come è noto, chi scrive crede e ha sempre creduto che sia necessaria una svolta che cambi direzione al Paese, ma questo non dovrebbe significare una messa all’indice di eventi che, come tutti, hanno i propri pregi ed i propri difetti.
Certi eventi ci davano visibilità agli occhi del mondo, e non vi è ragione, adesso, per additarli come la causa di tutti i mali…
Quasi che al freddo inverno che ci attende dopo il taglio del gas da parte di Putin, dovessimo scaldarci al fuoco delle poltrone di salotto che si vuole rinnegare di aver mai frequentato.
(5 settembre 2014)
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