di Giovanna Di Rosa
Putin avrebbe detto in buona sostanza che nel caso la Nato si avvicinasse troppo ai confini russi causa conflitto – provocato, voluto e ordito da Putin – con l’Ucraina, la strategia militare di Mosca potrebbe cambiare, minacciando insomma, senza minacciare apertamente, è la strategia di Putin, di scatenare l’inferno in Europa. Non c’è da stare allegri.
Alcuni analisti, sentiti questa mattina (mercoledì 3 settembre, ndr) daRadio24 ipotizzavano un gigantesco bluff del paranoico Zar russo, cosa che noi che abbiamo una certa età ricordiamo venissero dette anche ai tempi dell’invasione russa in Cecenia. E’ vero che l’inizio e le cause del conflitto in Ucraina sono assai più recenti e basterebbe ricordarsele per evitare commenti indimenticabili.
Ma dato che il conflitto è lì, e l’espansionismo neosovietico di Putin (quando l’economia russa salterà in aria, lex capo del KGB diventerà ancora più pericoloso) anche, ora il problema è arginare le mire del nuovo Condottiero della Grande Madre Russia oggi più pericoloso che mai. Mogherini ha detto che la Russia non è più un partner strategico, una dichiarazione politicamente pesantissima.
Si muovono le forze della Nato. Non c’è da stare allegri.
Tutto questo avviene, non so quanto casualmente, ma non sono appassionata di dietrologie, mentre la ferocia dell’Isis si manifesta in tutto il suo orrore. Martedì è stato diffuso un nuovo video con la decapitazioni di una secondo giornalista americano Steven Sotloff, un video che Repubblica pubblica, scelta secondo noi contestabilissima e poco etica, ma non sono fatti nostri, non cliccheremo certo “play”, in un crescendo di comunicazione del terrore che chiariscono la natura malata degli psicopatici che stanno alla testa dei nuovi barbari dell’islamismo radicale, aborrito dalla maggior parte dei cittadini che pagano con la vita la loro opposizione ai nuovi dittatori dei loro paesi.
Ci sono alcuni punti in comune tra ciò che succede all’estremo confine orientale dell’Europa e nell’area del Medio Oriente: in entrambe le aree sono in azione forze mosse da una follia cieca che li spinge a distruggere in nome di un’idea malata di convivenza: il potere economico da un lato e la restaurazione medievale dall’altro a suon di editti integralisti. In entrambi i casi sono le pulsioni di morte a condannare gli psicopatici al potere ad agire in nome della morte e non della vita, in nome dell’imposizione e non del dialogo, in nome della dittatura e non della democrazia (coloro che dicono che l’Italia non è un paese democratico, diano un’occhiata seria – se ne sono capaci – a ciò che succede ad un paio dore d’aereo dal nostro paese).
Proprio no. Non c’è da stare allegri.
(3 settembre 2014)
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