di Iosonodio
E’ stato molto divertente vedere il risultato di un articolo pubblicato da questa rubrica il 25 agosto scorso e volutamente scorretto, antipatico, irriverente, ferocemente ironico, volutamente sessista ed irrispettoso e vedere di nascosto l’effetto che fa.
L’effetto che fa è sempre quello: si provocano le ire furibonde di coloro che si ritengono gli intoccabili della casta ghei, quelli che credono di avere cambiato il mondo perché un giorno hanno scoperto l’orientamento sessuale e l’identità di genere, quelli che lo hanno cambiato perché hanno scritto un pezzo su un giornale che Cronaca Vera lo avrebbe fatto almeno con più sincerità, quelli che nascondono la loro intolleranza verso il mondo dietro belle parole e si inalberano su Twitter che meno male che gliel’hanno creato così possono vomitarci sopra, che è sempre meglio che farlo sul tavolo apparecchiato; quelli che praticano l’associazionismo e parlano solo un linguaggio, quello dei loro soci; quelli che non c’entrano nulla ed intervengono nella discussione che son difensori di tutto e di tutti e poi bisogna vedere chi sono sul serio, nel privato, e cosa fanno sul serio questi eroi della bontà da social, che uno pseudo è solo uno pseudo, proprio come quello di chi scrive; le ire furibonde di chi è furioso di essere quello che è, e volendo essere qualcos’altro, si spaccia per giornalista ghei, scrittore ghei, intellettuale ghei, visual merchandiser ghei, hair stylist ghei e tutto fa ghei. Perché il brand ghei tira.
A questi e a tutti gli altri che abbiamo provocato, il nostro sentito grazie per esserci cascati nella gratuita provocazione, ci siamo molto divertiti.
Cordialità.
P.S. Bisogna sempre sapere dove si è e da queste parti, per fortuna, non ce lo dimentichiamo mai.
(26 agosto 2014)
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