di Giovanna Di Rosa
Stavano mettendo in sicurezza un’area per tentare di isolarla dalla propagazione del virus ebola, mortale, quando parte della popolazione si è ribellata scatenando incidenti e disordini. I soldati hanno aperto il fuoco e sparato lacrimogeni: risultato quattro feriti.
I morti per ebola nella zona superano le 1.200 unità, non è dato sapere con esattezza quanti siano i contagiati, ma la tensione sociale è altissima soprattutto dopo i casi in cui giovani liberiani hanno saccheggiato un ospedale, distruggendolo, al grido di “Ebola non esiste!“, facendo fuggire 17 ammalati che le autorità hanno poi ritrovato e restituito alle strutture sanitarie.
Le misure decise dal governo liberiano di mettere in sicurezza – con tanto di coprifuoco – un’intera area ad est della capitale liberiana ha scatenato un putiferio nel paese. I cittadini non possono uscire dall’area isolata nemmeno per acquistare cibo o recarsi al lavoro.
Sul fronte dell’espansione del virus due nigeriani sono ricoverati in Vietnam con febbri sospette e un cittadino di Myanmar è ricoverato con sintomi sospetti in un locale ospedale dopo essere tornato da un viaggio di lavoro in Guinea.
(21 agosto 2014)
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