di Daniele Santi
Il 2014 fu l’anno in cui l’associazionismo lgbt scoprì lo sport: così ricorderanno i posteri l’isterico attivismo dei parlamentini delle varie associazioni nazionali e locali nei confronti dello sport scoperto di colpo come serbatoio di tolleranza, magliette rainbow e soprattutto visibilità, che solo quella conta.
Niente di male, ci mancherebbe altro, i tempi cambiano. Ricordo un fidanzato che mi lasciò perché amavo il calcio e la domenica andavo allo stadio. La patetica controfigura di una “morosa”.
L’incipit per annunciarvi che Arcigay (dopo i Rainbow Gaymes di Gaycs, dopo il Gay Village Stadium di Roma, volevate che rimanessero indietro? perché si fanno sempre le stesse cose degli altri in questo paese, che della specializzazione anglosassone e dei target noi ce ne fottiamo) ha annunciato la sponsorizzazione di una squadra di rugby che vestirà magliette arcobaleno – troviamo curioso da queste parti che gli amici di Gaynet.it abbiano titolato “Arcigay lancia la sua squadra di Rugby”, ma tant’è.
L’evento è stato presentato in un tripudio di allegria al Gay Village di Padova lo scorso 31 luglio: gli sponsorizzandi si chiamano “The Roosters” e sono una squadra di rugby di Ferrara. Dati i repentini cambi di rotta cui Arcigay ci ha abituato speriamo di non doverceli ritrovare con il nome di “The Boopsters” nel giro di una stagione.
Auguriamo a “The Roosters” e ad Arcigay una stagione di successi sportivi, che la povera Arcigay almeno da qualche parte possa pur vincere.
(6 agosto)
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