di Paolo M. Minciotti
Il governo dell’Uganda farà ricorso contro la propria Corte Costituzionale dopo che quest’ultima ha dichiarato illegittima la legge antigay perché approvata senza il raggiungimento del quorum in parlamento al momento della votazione.
David Bahati, l’uomo che ha voluto la legge portandola all’attenzione del parlamento, ha dichiarato al quotidiano The Monitor, ha dichiarato: “Sono sicuro che vinceremo la nostra battaglia” aggiungendo che la sentenza della “Corte non rappresenta assolutamente una vittoria. La morale della popolazione ugandese prevarrà”.
Bahati ha poi dichiarato che il Governo ricorrerà contro la decisione della propria Corte Costituzionale. tupisce che non abbia sottolineato come l’approvazione di una legge senza il raggiungimento del quorum rappresenti una frode e come un governo che non rispetta la legge sia punibile come tutti gli altri cittadini.
Sempre secondo Bahati, da parte sua l’avvocato che rappresentava il governo ha affermato che non le era stata data la possibilità di dimostrare la presenza del quorum in parlamento al momento della votazione.
(4 agosto 2014)
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