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Omofobia: l’Italia prima in Europa. Il Comunicato del Circolo Mario Mieli di Roma

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Mario Mieli BandiereComunicato stampa

Un’inchiesta diffusa dall’Espresso denuncia e mostra in tutta la sua gravità ciò che purtroppo sappiamo già: l’Italia è ai primi posti in Europa per discriminazioni, pressioni, violenze e paura subite dalle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans, e agli ultimi  posti per riconoscimento di diritti e protezioni.

Una distanza abissale ci separa dagli altri Paesi dell’Europa occidentale, ma in alcuni casi riusciamo a staccare persino i più attardati Paesi dell’Est. È il caso del giudizio sulla nostra classe politica, che in Italia si aggiudica il tristissimo primato di più omofoba e retrograda dell’UE.

Nelle stesse ore viene resa nota l’ennesima violenta aggressione ai danni di Andrea, un ragazzo gay di soli 19 anni, insultato e pestato a Bussolengo, vicino a Verona (città che ha approvato qualche giorno fa l’ennesima allucinante mozione antigay), al quale va tutta la nostra vicinanza e solidarietà.

Andrea Maccarrone, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, così commenta le due notizie: “Appare evidente che di fronte a questi dati e a questi fatti non si può più restare a guardare, e certamente non si può voltare lo sguardo dall’altro lato fingendo che vada bene così. Ancora una volta le promesse che ci sono state fatte si stanno sciogliendo come neve al sole d’estate. Mentre il brutto testo contro l’omofobia, approvato alla Camera ormai da un anno, giace su un binario morto al Senato, le parole di Renzi sulle unioni civili fanno gridare alla vittoria i vescovi e gli omofobi di tutta Italia e accrescono le nostre preoccupazioni sull’esito finale di questa vicenda.”

“Quello che non capiscono è che, mentre alcuni fanno di questi temi materia di bieca speculazione politica o di guerre di religione, per le persone lgbtqi si tratta della loro vita e dei loro diritti non riconosciuti. Cercare un compromesso tra queste due posizioni è già di per sé criminale perché legittima l’omofobia di chi nega la nostra dignità mettendola sullo stesso piano di una richiesta di pari diritti e libertà, una richiesta che è ormai inderogabile”.

 

 

 

 

 

 

 

 

(30 luglio 2014)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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diritti riservati
riproduzione vietata

 

 

 

 

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